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Cgil, Cisl e Uil e Regione Lazio hanno firmato oggi, 17 maggio, un protocollo d'intesa per tutelare l'occupazione dopo la crisi Alitalia. "Apprezziamo l'impegno istituzionale della Regione Lazio nel trovare una soluzione, condivisa con il sindacato, alle drammatiche conseguenze, in termini occupazionali e di sviluppo, che potrebbero ripercuotersi sul territorio laziale e in particolare romano dopo la collocazione di Alitalia in amministrazione straordinaria". Lo dicono i leader di Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio Michele Azzola, Paolo Terrinoni, Andrea Cuccello e Alberto Civica, firmatari dell'accordo.
"Con questo protocollo - spiegano i sindacati - ci proponiamo di perseguire azioni idonee a salvaguardare l’occupazione nel settore aeroportuale con particolare riguardo ad Alitalia e a tutti i lavoratori impiegati nel relativo indotto. Il problema di Alitalia è rappresentato dall’assenza di un piano industriale e da un modello di business che si è sviluppato attraverso la concorrenza sul mercato tipico delle low cost (breve e medio raggio) trascurando il lungo raggio e i collegamenti intercontinentali. La definizione di un piano industriale costituisce la base per la ricerca di soggetti, pubblici e/o privati, che tramite l’apporto dei capitali necessari a implementare il piano d’impresa, entrino nell’azionariato di Alitalia".
Per Cgil, Cisl e Uil "è necessario un cambiamento radicale del business" perseguito sino a oggi da Alitalia, "attraverso un piano industriale che preveda l'acquisizione di un numero congruo di aerei per il lungo raggio e promuova la verticalizzazione dell’azienda, a partire dalla manutenzione degli aeromobili e dall'internalizzazione delle attività a essa connesse. Ricordiamo che nell'aeroporto di Fiumicino sono presenti strutture e professionalità che potrebbero essere utilmente e vantaggiosamente impiegati nella creazione di un polo di manutenzione aerea".
Le organizzazioni sindacali si impegneranno a costituire un Osservatorio permanente allo scopo di monitorare gli sviluppi legati alla crisi Alitalia e ai settori ad essa connessi, "con particolare attenzione - prosegue la nota - alle ripercussioni che tale crisi potrebbe determinare sull’indotto dell’aeromobile e a lavorare in maniera concorde con le rispettive confederazioni nazionali per chiedere lo sviluppo di un piano di impresa capace di ridare prospettive all'azienda. Sulla base di queste linee guida inviteremo il governo a prendere posizione".
"Preoccupa e stupisce invece il silenzio della sindaca di Roma Virginia Raggi sugli sviluppi di questa vicenda e le sue ripercussioni sul futuro del territorio, dei lavoratori e dei cittadini in un momento, tra l'altro, segnato da continue 'migrazioni' aziendali verso il nord. Dopo Sky è infatti ora la volta del Tg5 di Mediaset", concludono i sindacati.