Chiedono certezze per il proprio futuro gli 82 ex lavoratori della Marcegaglia Buildtech di Taranto, licenziati il 30 novembre scorso e ora posti in mobilità, che si concluderà a maggio (ma per otto dipendenti l’indennità è già terminata a causa dell’età anagrafica). L’azienda, specializzata nella costruzione di pannelli fotovoltaici, ha dismesso l'attività e lo stabilimento già dal gennaio 2014. “Nonostante l'accordo siglato in Regione Puglia nel novembre 2015 – spiegano Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – che impegnava l'azienda, per un periodo di 18 mesi, a ricercare un nuovo soggetto industriale tramite un'agenzia di scouting, a oggi nulla è cambiato. Il tempo sta scorrendo inesorabilmente e per molti gli ammortizzatori sociali stanno scadendo”.

I sindacati si augurano che a fare chiarezza sulle prospettive dei lavoratori possa servire l’incontro previsto per oggi (lunedì 16 gennaio) a Bari (alle ore 14) presso la sede della Regione. Fim, Fiom e Uilm, congiuntamente alle confederali Cgil, Cisl e Uil, chiedono che “immediatamente sia aperto il tavolo di crisi presso il ministero dello Sviluppo economico”, come previsto dall'accordo regionale, e invitano la stessa Regione Puglia ad avocare la questione a ad attivarsi per ottenere una data utile. “Da tempo sentiamo dire che una nuova azienda è interessata a subentrare, ma di essa non sappiamo nulla” aggiungono i sindacati: “È insopportabile che il gruppo Marcegaglia, che ha la pretesa di concorrere alla salvezza della siderurgia in Italia e di salvare il gruppo Riva, poi chiuda questa azienda senza pagare dazio”.