“Dalla nota di aggiornamento del Def, che sta per approdare in Parlamento, non emergono ancora numeri specifici rispetto ai vari interventi che devono essere affrontati in sede di legge di stabilità e nessun elemento concreto è dato riscontrare in merito alle risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico Impiego". Lo affermano in una nota congiunta Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco, segretari Generali di Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl e Uil Pa, commentando la variazione al Documento di economia e finanza approvata lo scorso 27 settembre dal Consiglio dei ministri ha approvato la variazione al Documento di economia e finanza. "Non è positivo che il governo, alla vigilia dell’emanazione dell’atto di indirizzo all’Aran e della ripresa del confronto con le organizzazioni sindacali, abbia glissato sull’argomento, sul quale non è stata fornita alcuna anticipazione”.

 “Si parla di grandi investimenti e di riforme strutturali, le quali, a parte qualche annuncio roboante sulle grandi opere, sono ancora avvolte da un alone di mistero. Il nostro Paese – aggiungono i quattro segretari generali – deve ripartire e sul contratto dei dipendenti pubblici bisogna cambiare la prospettiva: non deve essere considerato un costo a carico della collettività, ma un vero investimento per il rilancio dei consumi e dell’economia, sul quale si deve scommettere per dare nuove chance alla ripresa”.

 “Il contratto è un diritto dei lavoratori che va reso esigibile, lo ha sancito più di un anno fa anche la Corte Costituzionale e, dopo sette anni di blocco retributivo, è  questione indifferibile. Auspichiamo, che la legge di stabilità non si traduca in una guerra tra priorità, ma che la stessa venga utilizzata come lo strumento attraverso il quale assicurare misure che abbiano la potenzialità di recare beneficio non soltanto ai diretti destinatari ma a tutto il Paese. Ovviamente – concludono Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco – il rinnovo dei contratti del pubblico impiego è tra questo tipo di interventi, una vera scelta di politica economica capace di dare giustizia alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici dopo sette anni di blocco e per rilanciare l'economia del Paese".