Innovazione e contrattazione sono le due parole chiave introdotte dalla Cgil nella recente Conferenza di programma di Milano. A queste se ne aggiunge una terza, le politiche industriali. Che guardando i programmi elettorali – a una settimana dal voto – sembrano sparite tra le mille promesse. L'occasione per tornare a parlarne l'ha fornita un seminario organizzato proprio dalla confederazione oggi (22 febbraio) a Roma, con l'obiettivo do consegnare un nuovo contributo di merito al Congresso.

“Dobbiamo ridurre, contrattando, la polarizzazione in atto con l'innovazione”, ha spiegato il segretario organizzativo di corso d'Italia, Vincenzo Colla, aprendo i lavori: “Dobbiamo capire come è possibile gestire questa polarizzazione, perché è evidente che c'è: la troviamo nell'industria, nelle filiere, nel welfare. Oggi alcuni che ce la fanno, altri sono totalmente fuori. Le eccellenze – ha aggiunto – ci sono, ma non si fa un paese solo con le eccellenze: abbiamo bisogno della struttura intermedia, della tenuta sociale ed economica, di lavoro dignitoso”. Molte esperienze di contrattazione in questo campo ci sono già, ha ricordato il sindacalista, e vanno salutate positivamente. “Ma la dinamica in atto impone di ripensare anche gli ammortizzatori sociali”.

In ogni caso, molto è cambiato dopo il referendum del 4 dicembre. “Da allora – ha ricorda Colla – abbiamo fatto accordi e scelte importanti come quelli su Impresa 4.0, sistema energetico, Casa Italia, cultura e turismo. Cinque grandi filiere in cui abbiamo avuto un ruolo di discussione, di contrattazione e anche di condivisione”. Per garantire la tenuta nella polarizzazione in corso, ha infine osservato il dirigente sindacale, sono fondamentali le imprese intermedie: “Quelle non troppo grandi né troppo piccole, che però sono in grado di stare nel mondo, faranno la differenza occupazionale per quantità e per qualità: basti pensare alla morfologia del nostro Paese, allo sciame di piccole imprese collegate alle circa 1.500 di dimensioni intermedie in grado di fare da traino. Perciò è fondamentale rilanciare con forza la contrattazione di filiera”.