Sulla pedofilia, abbiamo potuto assistere recentemente ad alcune dichiarazioni rilasciate da eminenti esponenti della Chiesa cattolica. C’è motivo di ritenere che questi “religiosi”, considerati gli scandali (che, percentualmente rispetto alla civile popolazione, raggiungono proporzioni elevatissime), dovrebbero aver raggiunto un livello di conoscenza notevole in materia di pratica sessuale. Mi stupisce quindi che possano cadere in errori fatali quali la confusione tra pedofilìa e omosessualità.

Per una verifica che ognuno di noi può esperire, verifica anche solo superficiale o basata sulla semplice ricerca lessicale, basta andare su Wikipedia, laddove si definisce l’omosessualità quale il comportamento o l'attrazione sentimentale e/o sessuale tra individui dello stesso sesso, a livello situazionale o in un'indole duratura. Nella definizione di orientamento sessuale, l'omosessualità viene collocata nel continuum etero-omosessuale della sessualità umana, e si riferisce all'identità di un individuo sulla base di tali attrazioni e dell'appartenenza a una comunità di altri individui che condividono le stesse. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, inoltre, definisce l'omosessualità (secondo me in una semplice e limpida pericope) una variante naturale del comportamento umano.

Non é quindi concepibile che tali errori concettuali possano essere commessi, tanto più negli ambienti citati. La Chiesa cattolica, capace di liturgie meravigliose (sotto gli aspetti: tecnico, artistico, politico, etc.), capace di coinvolgentissimi canti gregoriani, capace di ammirevolmente esasperanti tempistiche e modalità bibliche, capace di inebrianti profumi d’incenso, non può scivolare sulla buccia di una banana. Proprio per dirla molto semplicemente. Non é quindi più credibile, se non da parte dell’anonima signora Maria, casalinga ai limiti del contado, dove deve ancora arrivare la televisione, dispensatrice di una finestra sul mondo e unificatrice (anche nel senso deteriore del termine) delle genti.

La Chiesa cattolica non può più docere (già non poteva più farlo dopo la Crociate, dopo l’Inquisizione, etc.). Scende autonomamente e automaticamente dal pulpito sul quale era salita.

Però… però… c’é un però. Pure cercando di essere “buoni”, è difficile considerare la confusione tra pedofilìa e omosessualità un “errore”. Soprattutto alla luce della capacità poc’anzi espresse. Forse la ratio di tali interventi (comunque improvvidi e maldestri) é da ricercarsi altrove. E’ questa la frontiera da oltrepassare per trovare il bandolo della matassa. A volte le risposte ai dilemmi possono essere semplici e dietro l’angolo. Ma quale angolo?

Quello che é certo, e lo sarà sempre (come si suole dire) senza se e senza ma, é il diritto di essere omosessuale e il dovere di non essere pedofilo.

Giorgio Zanutto