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Fumata nera al Mise all’incontro su Condotte, il terzo gruppo di costruzioni in Italia, che si trova in una difficilissima situazione finanziaria. I sindacati di categoria FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil denunciano l’inaccettabile comportamento dei vertici dell’azienda, che non hanno fornito informazioni chiare sulla situazione in cui versa la società e sulle reali prospettive.
“L’azienda sembra in balia delle proposte esterne di acquisizione – dichiarano le segreterie nazionali delle tre sigle – e al momento non ha ancora comunicato un piano industriale per uscire dalla crisi. A questo punto a Condotte non resta altro che farsi da parte e scegliere il percorso dell’amministrazione straordinaria, in grado di evitare la bancarotta e tutelare così i dipendenti. Parliamo di 3 mila famiglie in apprensione – proseguono i sindacati – che salgono a 10 mila se si considerano i dipendenti di tutte le società che hanno a che fare con Condotte. Registriamo positivamente il sostegno del Mise, che si è detto pronto ad attivarsi vista l’assenza di risposte da parte del Gruppo".
Inoltre – spiegano Feneal, Filca, Fillea – "provvederemo a coinvolgere nella vertenza al Mise le regioni nelle quali Condotte ha cantieri aperti, per le inevitabili ripercussioni sia sui livelli occupazionali che sulle opere previste nel territorio. Nel frattempo è stata annunciata dalla società la proroga del termine ultimo per la presentazione del piano per il concordato preventivo, fissato al 18 maggio prossimo. Ogni giorno che passa con lo stallo dei cantieri – concludono i sindacati – l’esposizione debitoria dell’azienda cresce esponenzialmente”.
A breve è prevista la convocazione di un nuovo vertice al Mise.