"Continuiamo ad essere fortemente allarmati per il futuro del gruppo Condotte e dei suoi 3 mila addetti". È questo il commento a caldo di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, al termine del vertice al Mise di oggi, mercoledì 11 luglio. "Anche oggi al Mise è andata in scena l'ennesima fumata nera - spiegano i sindacati - con i vertici che hanno annunciato l'interesse manifestato all'ultimo momento da parte del fondo Attestor, senza però voler entrare nel merito dell'offerta".

Le parti torneranno a incontrarsi venerdì 13, "ma - osservano ancora le sigle di categoria - continuiamo a ribadire, come già fatto dal 26 aprile in poi, che la soluzione più appropriata, anche se non indolore, a tutela  di tutti i lavoratori sia la richiesta di amministrazione straordinaria, pealtro giá deliberata dagli organismi della società". 

“Chiediamo garanzie credibili, puntuali e precise sui perimetri occupazionali - insistono Fillea, Filca e Feneal -, con un piano industriale serio e responsabile che garantisca, prima di tutto, i livelli occupazionalei. Si è già perso troppo tempo: in attesa dell'incontro di venerdì, che deve essere risolutivo, domani (12 luglio) è previsto un nuovo sciopero dei lavoratori".

Intanto, la situazione dei cantieri è di sostanziale blocco, le retribuzioni dei dipendenti diretti sono ferme a due mesi fa, per le consortili gli stipendi non pagati arrivano in alcuni casi fino a quattro. Nei primi giorni di luglio erano fallite le trattative fra Condotte, il terzo gruppo di costruzioni italiano, e il fondo Oxy Capital.