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Nino Baseotto (Cgil nazionale), ora un grande porta a porta nel paese
“È iniziata una bella avventura, una bella partita. Ora il nostro primo pensiero è come conquistare il sì della maggioranza dei cittadini italiani”. Questo l’intervento di Nino Baseotto, segretario confederale della Cgil, su RadioArticolo1. Per convincere queste persone “dobbiamo andare a un grande porta a porta, non dobbiamo parlare tra di noi, ma ai cittadini italiani. Le nostre armi sono i delegati, gli attivisti, tutti quelli che fanno attività per la Cgil”, ha aggiunto. Occorre, ha detto Baseotto, “parlare più delle condizioni delle persone e meno della Cgil. Dobbiamo parlare diffusamente di chi lavora con i voucher o nelle catene degli appalti, dei giovani che non trovano lavoro e di quel 70 per cento di italiani che pensano che il loro più grave problema sia la mancanza di lavoro o la sua precarietà”. Per il sindacalista, Carta e referendum hanno già raggiunto un primo grande obiettivo: “Finalmente – ha rimarcato il dirigente della Cgil – si parla di lavoro, un tema prima ignorato. Però non dobbiamo adagiarci sugli allori: dobbiamo continuare a tenere accesi i riflettori sul lavoro perché in tanti non vedono l’ora di spegnerli di nuovo e di spostare l’attenzione su qualcos’altro”. Infine, la prospettiva: “Con due sì può dare una soluzione specifica ai problemi specifici di voucher e appalti, ma non solo. Con due sì cambia la politica del lavoro del paese. È una grande scommessa di democrazia e di partecipazione”.
Ivana Galli (Flai), salario e diritti i temi centrali
Una vittoria importante per i diritti dei lavoratori. Così Ivana Galli, segretario generale della Flai Cgil, commenta il via libera della Consulta ai due referendum Cgil su voucher e appalti. “Solo nel settore carni – ha detto a RadioArticolo1 – 1,5 milioni di lavoratori sono in appalto e in situazione drammatica. Grazie ai referendum finalmente su tutti i giornali si torna a parlare di diritti e lavoro”. Se vincono i sì sarà importante, perché “voucher e appalti non sono temi residuali, rappresentano il lavoro come è considerato oggi, soprattutto quello dei giovani”. Ora, ha aggiunto la sindacalista, “ci aspetta una campagna importante per informare e spiegare, una campagna non ‘politica’ ma che parli alle persone: il tema solo i diritti e il salario, cose che toccano nel vivo la vita di tutti”.
Fassina (Ufficio giuridico Cgil), risultato che ci soddisfa
“Il risultato ci soddisfa: sono due quesiti importanti, che coinvolgono l’affermazione di diritti sociali da anni sotto tiro”. A dirlo è Lorenzo Fassina, responsabile dell’Ufficio giuridico e vertenze della Cgil nazionale, commentando a RadioArticolo1 la sentenza della Corte costituzionale sui referendum proposti dalla Cgil. Il compito del sindacato sarà “far capire bene di cosa parliamo, soprattutto sul terzo quesito, che mira a riportare a sistema la solidarietà tra appaltante e appaltatori per dare adeguata tutela al lavoratore in caso d’insolvenza dell’impresa”. Un aspetto che sta dentro il tema più generale “delle esternalizzazioni e dell’utilizzo indiscriminato della tipologia degli appalti” e che si lega “nella nostra analisi alla Carta dei diritti universali del lavoro, dove la questione degli appalti trova largo spazio”. La bocciatura del primo quesito, invece, non scoraggia per nulla Fassina. “La questione dei licenziamenti illegittimi – spiega il responsabile dell’Ufficio giuridico e vertenze della Cgil nazionale - rimane tutta intera. E noi continueremo a portarla avanti con ancora più forza, perché l’obiettivo è dare l’adeguata tutela in caso di licenziamento ingiusto”. Intanto la Cgil sta vagliando diverse opzioni per continuare questa battaglia. “Una possibilità, ad esempio, è quella di presentare un reclamo al Comitato europeo dei diritti sociali, che si occupa di far rispettare la Carta sociale europea” conclude Fassina: “L’articolo 24 della Carta sostiene che il lavoratore ha diritto a un congruo indennizzo, mentre il Jobs Act stabilisce risarcimenti irrisori. C’è quindi il margine necessario per intervenire”.
Treves (Nidil), porteremo i giovani a votare per cambiare il Paese
“Oggi, a causa del lungo e costoso iter, tra i lavoratori degli appalti si è diffusa l'idea che non vale la pena neanche provare a chiedere gli stipendi arretrati e il rispetto dei diritti. Con il quesito sui voucher daremo certezze a questi lavoratori”. Quanto ai voucher “non servono pannicelli caldi, serve la cancellazione. Poi si può ragionare sul fatto che, in alcune limitatissime frange, penso al lavoro aggiuntivo nelle case o alla signora che viene a stirare una volta a settimana, ci sia una forma che impedisca a queste prestazioni di non finire nel sommerso. La Cgil non l'ha mai sottaciuto”. Così il segretario generale del Nidil Claudio Treves intervistato da RadioArticolo1. “Come Nidil – conclude – saremo in prima linea per convincere quella fascia più incline al disincanto e all'astensione che questa volta è anche nelle loro mani la possibilità di cambiare la storia”.
Landini (Fiom): battaglia su articolo 18 continua
“Deve essere fissata subito la data dei referendum. È necessario saperlo, perché si va a una grande campagna elettorale: bisogna portare al voto 26 milioni di persone, e dunque va fatto un gran lavoro”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil, a RadioArticolo1. “È importante cancellare uno strumento come i voucher e mettere mano a una seria legge di riforma del diritto del lavoro contenuta nella Carta che la Cgil ha presentato e sulla quale le forze in Parlamento devono rispondere”. Landini non ha nascosto la sua delusione per la “bocciatura” del referendum sull’articolo 18: “Attendiamo di capire quale sono le ragioni. Non sono un costituzionalista, ma vorrei sapere perché un referendum analogo nel 2003 fu ammesso. Rispetto per la decisione della Corte, ma rimane il problema dei licenziamenti. Dovremmo valutare tutte le strade possibili per portare avanti questa battaglia, compreso il ricorso alla Corte europea: per noi rimane una battaglia da farsi”. Infine, un appello: “Serve una campagna straordinaria per arrivare al quorum. Ma non solo nei luoghi di lavoro, bisogna andare nel paese, parlare con i giovani”. ”I referendum – ha concluso – insieme alla Carta, rappresentano l‘occasione buona per rimettere al centro i temi della qualità e del valore del lavoro, per cambiare tutte le leggi sbagliate che sono state fatte dal ‘97 a oggi”.
Lattuada (Cgil Lombardia): 18 gennaio assemblea a Milano
"Quando vengono emesse, le sentenze si rispettano. Credo che da ieri abbiamo cominciato la nostra campagna elettorale, che si contraddistinguerà su due fronti: da un lato, la campagna per i due sì al referendum e dall'altra per continuare a sostenere ovunque la Carta dei diritti della Cgil. Sarà una campagna inedita, di cui nella storia della Cgil non vi è traccia. Per questo, noi della Lombardia abbiamo deciso che il 18 gennaio organizzeremo presso il Teatro nuovo, a Milano, una grande assemblea con tutti gli iscritti e delegati degli apparati, delle Camere del lavoro, delle categorie e della tutela individuale per impostare tutti assieme la campagna elettorale. Sarà una grande occasione per parlare con le persone della condizione del lavoro nel nostro Paese". Così Elena Lattuada, segretaria generale Cgil Lombardia ai microfoni di RadioArticolo1.
Massafra (Cgil), i giovani italiani potranno affermare i propri diritti
“La dignità di tutti i lavoratori va affermata e premiata attraverso l'abolizione dei voucher. Con i referendum proposti dalla Cgil, i giovani italiani avranno la possibilità di scegliere e di partecipare per cambiare le cose nel mondo del lavoro”. A dirlo ai microfoni di RadioArticolo1 è stato Giuseppe Massafra, segretario confederale del sindacato di Corso d'Italia, commentando la decisione della Consulta sull'ammissibilità dei quesiti proposti dalla Cgil.
Megale (Fisac): e ora una grande «campagna elettorale»
“Davo per scontato che, visto il precedente del 2003, il referendum sull’articolo 18 sarebbe stato ammesso. Ma così non è stato e nella decisione di ieri avverto un’influenza politica forte, una preoccupazione per le sorti del Jobs Act”: questo il giudizio di Agostino Megale, segretario generale della Fisac, intervenuto su RadioArticolo1 nel corso dello speciale referendum. “Il ricorso – ha aggiunto – è dunque necessario. Sui due quesiti ammessi bisogna fare poi una grande battaglia per un consenso generale: altro che emersione, i voucher sono ormai l’emblema della precarietà, una parola d’ordine per dare il segnale che i diritti del lavoro vengono prima di tutto”. Serve, dunque, “una vera e propria campagna elettorale che coinvolga non solo i giovani, i più colpiti dalla precarietà, ma l’intero paese lacerato e privo di speranze. Senza dimenticare il ‘nostro’ Piano del lavoro e il Piano straordinario per l’occupazione giovanile, con cui abbiamo dimostrato che i soldi sprecati col Jobs Act possono essere utilizzati per creare lavoro stabile e di qualità”.
Summa (Cgil Basilicata): la nostra Regione pronta alla mobilitazione
"La Basilicata è pronta a questa grande mobilitazione, d'altronde noi siamo stati già molto attivi nella raccolta delle firme, la Basilicata è stata una delle regioni che maggiormente si è distinta con circa 60 mila firme pur essendo un territorio piccolo". Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, intervenendo su RadioArticolo1. "Nei prossimi giorni - spiega - provvederemo già a attivare in tutto il territorio una serie di iniziative per far conoscere la nostra iniziativa politica e referendaria, che ha l'ambizione quella di riportare al centro del dibattito politico comunque sia il diritto del lavoro e la cancellazione del voucher che sono uno degli strumenti che oggi rappresentano una delle condizioni più pesanti, soprattutto per i giovani. È una battaglia della Cgil - conclude - ma è una battaglia dell'Italia, è una battaglia per il futuro del lavoro in questo nostro paese".
Domenico Falcomatà (Cgil Valle d'Aosta), il lavoro al centro“Ora inizia la sfida. Dopo il giudizio di ammissibilità della Consulta sui due quesiti referendari, comincia la campagna elettorale. Sono due quesiti molto rilevanti che riguardano milioni di lavoratori e che riportano l'attenzione sul mondo del lavoro. Il problema dei voucher tocca da vicino tantissimi giovani e quel mondo che sappiamo essere pieno di precarietà, di lavoro nero, di sommerso. Sul terzo quesito, quello sull'articolo 18 – come ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso – valuteremo il ricorso alla Corte europea, ma per quanto ci riguarda, da domani saremo al lavoro per la campagna referendaria”. Questo il pensiero di Domenico Falcomatà, segretario generale della Cgil Val d’Aosta, intervistato da RadioArticolo1. Che ha aggiunto: “Attraverso il referendum, il lavoro torna al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica, dopo che per troppo tempo è stato marginalizzato dalla politica e da chi governa sia a livello nazionale sia livello locale. Il lavoro deve riacquistare diritti e dignità”.
Miceli (Filctem): no a soluzioni rabberciate sul piano legislativo
"Nel Paese si è riaperta una discussione su temi che sono stati ostici e avversati, sui quali si è fatta grande propaganda e molta demagogia. Questo è il grande merito della Cgil, quello di aver riportato nell'agenza del Paese la discussione sul lavoro e sui diritti, temi su cui il Paese soffre da tempo. Il pronunciamento della Corte Costituzionale, come d'uso e di prammatica, va rispettato. Ci esprimeremo nel merito quando avremo le motivazioni della sentenza. Sugli altri due referendum, molto importanti, parte ora la campagna elettorale ed è evidente che non si può andare a soluzioni rabberciate sul piano legislativo, perchè così come sono chiari i contenuti dei due referendum, o la risposta è altrettanto chiara da parte del Parlamento oppure è bene che il Paese si esprima attraverso il voto". Così Emilio Miceli, segretario generale Filctem, a RadioArticolo1.
Carrus (Cgil Sardegna): voucher ingiustizia da respingere col voto
"Accolgo con soddisfazione il fatto che siano stati ammessi due quesiti referendari, quello sui voucher e quello sugli appalti: sono due temi molto importanti per la vita del nostro paese perché dietro il sistema degli appalti e subappalti ci sono troppe ingiustizie". Così il segretario generale della Cgil sarda, Michele Carrus, intervenuto a RadioArticolo1. Negli appalti, prosegue, "nessuno si assume la responsabilità di niente e si celano tante iniquità, insieme a molti infortuni. L'utilizzo dei voucher rappresenta una forma nuova di riduzione del lavoro quasi in schiavitù, senza rispetto e diritti: è una situazione assolutamente da cambiare e da respingere con il giudizio popolare".
Angelini (Cgil Toscana): i due quesiti parlano a milioni di lavoratori
"Il responso della Consulta ovviamente dice una cosa chiara: due referendum sono stati ammessi quello sull'articolo 18 no, capiremo meglio il perché leggendo poi le motivazioni della Consulta, però i due referendum parlano a milioni di persone". Lo afferma il segretario generale della Cgil Toscana, Dalida Angelini, intervenendo a RadioArticolo1. "Persone - spiega - che in questo paese purtroppo e spesso lavorano in appalto, soprattutto i giovani. I ragazzi troppo spesso lavorano attraverso i voucher: noi abbiamo già presentato la Carta dei Diritti, da oggi noi partiamo in tutti i territori per la campagna elettorale. Abbiamo già messo in campo per il 23 un incontro con tutti i parlamentari eletti in Toscana, proprio per spiegare le nostre ragioni e che c'è una Carta che va discussa e dovrebbe diventare legge".
Gabrielli (Filcams): in prima linea per la responsabilità solidale e contro i voucher
"Sul referendum sull'articolo 18, dobbiamo orientarci e decidere quali altre iniziative intraprendere, dopo il pronunciamento della Consulta. Nel frattempo, parte la grande sfida della campagna elettorale degli altri due referendum, che sarà un momento importantissimo per noi, dal punto di vista dell'impegno, per discutere delle ragioni per portare le persone al voto e far esprimere due sì per mettere al centro i diritti di lavoratrici e lavoratori. Sia il problema dei voucher che quello della responsabiltià solidale negli appalti, ci vedono da tempo coinvolti come categoria dei servizi, del commercio e del turismo, in quanto ampiamente condizionati in senso negativo da questi due aspetti. Quindi, siamo in prima linea per ripristinare una condizione di diritto e di maggiore certezza delle condizioni di lavoro nei contratti". È quanto ha affermato Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale Filcams, ai microfoni di RadioArticolo1.
Pagliaro (Cgil Sicilia): una campagna elettorale per cambiare il Paese
"Siamo meravigliati della decisione della Corte Costituzionale. Anche da noi in Sicilia parte da subito la campagna elettorale per i due referendum. Proprio da domani, ci muoveremo con la stessa grinta che ci ha caratterizzato durante tutta la raccolta delle firme. Dopo il referendum costituzionale, il Paese è improvvisamente cambiato e abbiamo scoperto l'Italia reale, dove il lavoro continua a pagare le contraddizioni di politiche economche che non funzionano, un lavoro che diventa sempre più povero e non riesce più a ripagare le fatiche di chi lo compie. Forti di tale condizione, porteremo avantri una campagna elettorale affinchè i due sì cambino il Paese, in modo che il lavoro diventi l'elemento centrale della politica. Siamo la regione dove i voucher crescono al ritmo di un milione all'anno. Il nostro obiettivo è ridare la dignità a tutti i lavoratori. E la spinta per i due referendum sarà una spinta decisiva anche per la Carta dei diritti universali del lavoro". Così Michele Pagliaro, segretario generale Cgil Sicilia, a RadioArticolo1.
Azzola (Cgil Roma Lazio): il lavoro è tornato centrale nel Paese
"È partita la nostra campagna elettorale, che stimolerà molto l'organizzazione, perchè finalmente per un po' di mesi il lavoro e i lavoratori torneranno al centro dell'agenda e del dibattito politico del Paese. Il 20 gennaio, in Cgil a Roma, abbiamo organizzato la prima riunione con 500 Rsu, in cui proveremo ad avviare la macchina per una campagna elettorale 'porta a porta', che assicuri una presenza e una costante informazione su temi fondamentali come voucher e responsabilità solidale. Ora tocca riprendere in mano la battaglia per l'articolo 18, che è solo rinviata: rispettiamo la decisione della Corte Costituzionale, ma non ci arrendiamo, perchè il tema del lavoro deve tornare centrale nella vita del Paese. La qualità del lavoro e la qualità della vita dei lavoratori sono una questione da cui nessuno può prescindere". Così Michele Azzola, segretario generale Cgil Roma e Lazio, ai microfoni di RadioArticolo1.
Gesmundo (Cgil Puglia), basta coi voucher
"Quello che è successo ieri è importante. Il fatto che viene meno uno dei tre quesiti, quello sull'articolo 18, naturalmente non ci fa demordere rispetto a questo che è un impegno fondamentale che riguarda i diritti del lavoro e dei lavoratori", così Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia a RadioArticolo1. Che aggiunge: "Poiché la Puglia è una regione che si è caratterizzata per un utilizzo smisurato dei voucher, noi già siamo in campo da tempo rispetto alla denuncia. Si tratta adesso di provare ad allargare il nostro bacino di consenso rispetto a una denuncia forte che è quella di uno strumento che non ha affatto fatto emergere il lavoro nero". "Abbiamo iniziative in campo, a cominciare da quella già calendarizzata con Camusso a Taranto il 15 e il 16 prossimi", ha aggiunto.
Pezzetta (Cgil Fvg): mobilitati in tutta la regione
"Inizia ora la fase della campagna referendaria vera e propria, su temi comunque molto importanti che riguardano milioni di lavoratori e sui quali da subito ci impegneremo in regione: abbiamo infatti stabilito un percorso per portare all'opinione pubblica la giusta informazione su questi argomenti". Così Villiam Pezzetta, segretario generale Cgil Fvg a RadioArticolo1. Che aggiunge: "Certo ci dispiace che non sia stato ritenuto ammissibile quello sull'articolo 18, ma noi abbiamo anche consegnato in Parlamento una proposta di legge, da lì ripartiamo per tutta quella che è la battaglia sui diritti contro questa deregolamentazione del lavoro che ha impoverito il lavoro e non ha rilanciato l'impresa".
Sorrentino (Fp): strumenti importanti per le nostre battaglie
“I due quesiti referendari sono temi fondamentali per il pubblico impiego. Nei nostri settori, anzitutto, abbiamo visto la grande diffusione del lavoro accessorio, in particolare nei comparti delle autonomie locali e dei servizi alla persona. E poi c’è la questione della responsabilità solidale negli appalti, che soprattutto sul fronte della cooperazione sociale in questi anni ci ha creato numerosi problemi. Due strumenti importanti, dunque, che intrecciamo con la battaglia per il rinnovo dei contratti”. A dirlo è Serena Sorrentino, segretario generale della Cgil Funzione pubblica, commentando a RadioArticolo1 la sentenza della Corte costituzionale. Riguardo la questione dei licenziamenti illegittimi, Sorrentino ha rimarcato come nel pubblico impiego si stiano firmando contratti che “escludono l’applicazione delle nuove previsioni relative ai licenziamenti, in particolare nel mondo degli appalti”. In generale, per il segretario Fp il tema centrale è quello di “ripristinare un principio di civiltà giuridica: se un licenziamento è illegittimo, quel procedimento deve decadere, e il lavoratore ha diritto a un giusto e congruo risarcimento”. In conclusione, Sorrentino ha ricordato l’appuntamento del 28 gennaio prossimo, dove la Fp Cgil terrà “un grande Attivo di delegate e delegati, concluso da Susanna Camusso, che avrà come parole d’ordine diritti, partecipazione e rappresentanza”.
Vesigna (Cgil Liguria): referendum grande occasione per parlare ai giovani
“Confesso di essere rimasto sorpreso dal responso della Corte sull'articolo 18”: così Federico Vesigna, segretario generale della Cgil Liguria, ai microfoni di Radioarticolo1 nel corso dello speciale sui referendum. “Prima di esprimere giudizi bisognerà aspettare di leggere le motivazioni – prosegue il dirigente sindacale –, che hanno portato a bocciare il referendum sull'articolo 18, resta però aperto il tema di come sanzionare i licenziamenti illegittimi perché non si può ovviamente lasciare mano libera alle imprese che possono licenziare quando e come vogliono”. “Abbiamo di fronte una sfida molto impegnativa – prosegue Vesigna – però un risultato lo abbiamo già incassato: finalmente si torna a parlare di lavoro e soprattutto si torna a parlare di come mettere mano alle regole del mercato del lavoro per contrastare i processi di precarizzazione, da questo punto di vista la campagna sui voucher assume un valore simbolico e può rappresentare davvero quell'occasione per parlare ai giovani, alle nuove generazioni, ossia le più costrette a fare i conti con un lavoro a voucher”.
Sgalla (Cgil Umbria), su articolo 18 non ci fermiamo
"Nessuno fermerà la richiesta di dignità del lavoro. Anche in Umbria siamo pronti a partire per la campagna elettorale sui due quesiti ammessi dalla Corte. E abbiamo la sensazione che i lavoratori siano più pronti di noi per discutere e per affrontare i temi legati al voucher e agli appalti": è il commento di Vincenzo Sgalla, segretario della Cgil Umbria, intervenuto su RadioArticolo1. Per quanto riguarda l'articolo 18, per Sgalla lo stop è solo una tappa: "Perché non c'è argine alla dignità del lavoro, le persone sanno che attraverso la reintegra sul posto di lavoro passa la possibilità di essere rispettati in quanto lavoratori e passa la dignità del lavoro nel prossimo futuro". "Proseguiremo su questa strada – ha aggiunto – anche attraverso la Carta e troveremo il modo perché questo diritto venga ripristinato".
Schiavella (Commissario Cgil Napoli), eventuali proposte governo siano coerenti
"Prendo atto che la Consulta ha ritenuto inammissibile uno dei nostri quesiti, ammettendo gli altri due. Questo ci obbliga a continuare una battaglia, perché al centro del nostro progetto c'è la ridefinizione complesisva del quadro dei diritti del lavoro. Il tema dell'estensione delle tutele contro i licenziamenti discriminatori si pone in termini assoluti ed estensivi, che la Carta dei diritti della Cgil ha messo al centro del proprio ragionamento. Penso a una realtà povera e precaria, come gran parte del Sud, che non può non schierarsi contro lo strumento dei voucher e a favore della responsabilità solidale negli appalti. Ci auguriamo che le eventuali proposte del governo siano coerenti con la serietà dei nostri quesiti. Nei prossimi mesi, saremo impegnati a spiegare ai lavoratori la forza e l'importanza delle nostre ragioni". Così Walter Schiavella, commissario straordinario Cgil Napoli, a RadioArticolo1.
Genovesi (Fillea), referendum vittoria della Cgil
“Abbiamo segnato un punto molto importante nell’agenda politica. Si tratta di vedere come reagirà il legislatore, cioè governo e Parlamento, mentre la macchina Cgil scalda i motori, a fronte del fatto che bisogna tornare a parlare di tutele del lavoro”. Così Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil, commenta il via libera ai quesiti referendari su voucher e appalti ai microfoni di Radioarticolo1.
Per quanto riguarda gli appalti, “la Fillea sulla responsabilità in solido – spiega Genovesi – ha costruito un rinnovo contrattuale passato molto complesso. Rinunciammo a una parte di aumenti salariali, pur di difendere il principio della responsabilità in solido, che nel nostro settore è difeso dal contratto. Riacquistare la certezza della responsabilità in solido parla all’intero mondo del lavoro, non solo agli edili, ma anche al settore del legno e a settori dell’industria più classica che tra terziarizzazioni e appalti hanno di fatto frammentato la catena produttiva”.
Sui voucher, prosegue il segretario Fillea, “siamo di fronte all’evidente fallimento di una norma che man mano ha ampliato il suo aspetto. Quando fu approvata la legge 30 (nel 2003, ndr), fotografammo quella sperimentazione ben consapevoli di una differenza fondamentale tra l’utilizzo dei voucher per i piccoli lavori domestici, per i ragazzini che fanno volantinaggio, e invece un’estensione a settori e classi di età che avrebbe sostituito il lavoro dipendente classico: è accaduto questo”.
Prosegue Genovesi: “Però se nel governo, se nel Parlamento, si è avviata una discussione su come modificare i voucher, staremo a vedere la sostanza degli interventi e se ci soddisferanno, ma è già una vittoria politica del sindacato averli costretti a dire che lo strumento non funziona”.
Infine una battuta sul quesito bocciato dalla Consulta, quello sui licenziamenti illegittimi. “Il tema dell’articolo 18 – commenta Genovesi – ha sempre avuto una funzione deterrente, ma la discussione va deideologizzata. Noi dobbiamo riconquistare l’articolo 18 laddove abbiamo gli spazi contrattuali per farlo, ma il tema rimane anche per il legislatore: occorre rimettere mano alle norme e dare potestà al giudice di decidere se siamo di fronte a un fatto oggettivo, un vero licenziamento per motivi economici o perché l’azienda è fallita, o se è un’altra cosa; e se è un’altra cosa, il giudice deve avere la facoltà di rimandare al lavoro quel dipendente ingiustamente licenziato, è una questione di civiltà”.
Sinopoli (Flc): con i sì demercificato il lavoro
"Sono entusiasta, perchè ora abbiamo la possibilità di lanciare una grande campagna nazionale per rimettere al centro le tematiche del lavoro. È una opportunità straordinaria per il Paese. Nel contempo, sarebbe ipocrita non sottolineare che la scelta della Consulta sull'articolo 18 lascia perplessi. Sappiano che all'interno della Corte Costituzionale c'era una forte dialettica e che le cose sono andate in modo non lineare tra i diversi membri. Ora dobbiamo concentrarci sulla campagna referendaria con il massimo impegno possibile. Nel mondo della conoscenza cambierebbe di molto il lavoro con i due sì al referendum, perchè ciò contribuerebbe a demercificarlo. Siamo direttamente coinvolti, perchè i voucher e la responsabilità solidale negli appalti ci riguardano molto da vicino". Così Francesco Sinopoli, segretario generale Flc, ai microfoni di RadioArticolo1.
Dettori (Cgil nazionale): negli appalti siamo alla frantumazione dei diritti
"In una Rsa di una Asl di Nusco (Avellino) tutti i lavoratori sono in appalto. È una vicenda vergognosa, perchè parliamo di diritti alla persona e di diritti di lavoratori che nei cambi d'appalto non hanno la certezza del lavoro e sono sottoposti a ricatti continui. Ciò rende insicuro il lavoro e questo si ripercuorte sulla qualità del lavoro offerto. Negli appalti siamo alla frantumazione delle condizioni eonomiche dei lavoratori e dei diritti, e dunque il referendum che abbiamo indetto è oltremodo importante, considerando anche il numero di persone che coinvolge. Nei nostri due questiti c'è la rimessa al centro della dignità del lavoro e della responsabilità nel lavoro: sono temi fondamentali riferiti a voucher e appalti, che vanno affrontati e risolti. Al centro della nostra proposta c'è che il lavoro è innanzitutto un diritto, sancito dalla Costituzione, e in quanto tale, va tutelato. Dobbiamo creare la cultura del diritto del lavoro per una miriade di lavoratori che sono considerati una merce nelle mani di datori di lavoro senza scrupoli". È quanto ha dichiarato Rossana Dettori, segretaria confederale Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1.