(Labitalia) - "Da questo accordo, alcuni diritti importanti dei lavoratori del settore, che abbiamo tutelato negli anni con il contratto nazionale, escono indeboliti. Per questo motivo, crediamo che sarebbe stato meglio lasciare tutto così com'era, non firmare nessun rinnovo, e ritrovarci tra uno o due anni, in tempi migliori". Non ha dubbi Franco Martini, segretario generale della Filcams Cgil, che, intervistato da Labitalia , spiega i motivi del no del suo sindacato all'accordo separato sul rinnovo del contratto nazionale del terziario, distribuzione e servizi, firmato da Confcommercio, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, e che interessa oltre 2 milioni di lavoratori.

Un accordo separato che, secondo Martini, risente del 'vento' degli accordi di Pomigliano e Mirafiori. "E' un accordo profondamente 'contagiato' dal clima generale -dice- che 'importa' nel nostro settore le dinamiche negative oggi presenti nelle relazioni sindacali". Dalle deroghe al contratto nazionale all'introduzione dei contenuti del 'collegato lavoro', sono diverse le novità dell'accordo che non vanno proprio giù alla Filcams Cgil.