“Fiscalizzare il bilancio della Rai per dare certezze alla maggior azienda culturale del paese e ai suoi 13mila dipendenti. Creare un comitato ‘Rai bene comune’ aperto a tutti per tutelare l'azienda, chiuderla ai partiti e aprirla ai corpi intermedi, garantendo competenza e trasparenza”. Queste le proposte della Cisi avanzate in nel convegno: "Rai, un bene comune da rivalutare" nella sintesi de L’Unità.

A conclusione dell'incontro, aperto dalla relazione del segretario confederale Cisl, Annamaria Furlan, “Raffaele Bonanni ha sottolineato come ‘se non ci fosse il servizio e la funzione pubblica che la Rai esercita e l'amore che abbiamo per quest'azienda e i suoi 13mila dipendenti, diremmo che l'azienda è in una situazione senza ritorno. Invece, proprio per questo, vogliamo impegnarci fortemente per rilanciarla ed evitare che finisca come l'Alitalia: non possiamo privatizzarla’. Bonanni ha definito ‘fallimentare la gestione Rai dei partiti: dai partiti si è passati ai fiduciari e ora ai presentatori di talk show, che prendono una barca di soldi e che gli stessi partiti non riescono più a controllare, portando a una deformazione estremistica della rappresentazione del Paese’. E fra questi Bonanni si è scagliato in particolare contro Fabio Fazio, definito ‘il più fazioso di tutti’”.