Mercoledì 24 giugno 2009 è sciopero generale di otto ore in tutte le aziende italiane del settore chimico-farmaceutico e dell'intero Gruppo Eni (chimica, raffinazione, estrazione, gas). Lo comunica la Filcem-Cgil in una nota diffusa oggi.

Si asterranno dal lavoro per l'intera giornata circa 240.000 lavoratrici e lavoratori, nel rispetto delle norme previste dalla legge sullo sciopero che regola i servizi di interesse generale.

Previsti a Roma due presidi, rispettivamente  alla Presidenza del Consiglio dei ministri e presso la direzione generale di Eni; il terzo a Milano davanti la sede di Federchimica, l'associazione degli imprenditori del settore chimico.

Proprio oggi i segretari generali
di Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil, Alberto Morselli, Sergio Gigli, Augusto Pascucci hanno chiesto un incontro a tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato durante l'occasione dei presìdi per illustrare le ragioni dello sciopero e delle manifestazioni.

“Il settore chimico-farmaceutico
- dicono nella lettera Morselli, Gigli e Pascucci – sta soffrendo la attuale fase di crisi economica e riorganizzativa mondiale, in modo profondo, con forti ripercussioni sulla occupazione e sulle strutture produttive, che necessitano di interventi rapidi e incisivi da parte di aziende e Governo”. 

“La chimica - ricordano i leader sindacali
– è stata definita dal ministro per lo Sviluppo Economico, e da noi condivisa, settore strategico per l'economia del paese per tutto il comparto manifatturiero industriale, in particolare quello del “made in Italy”. Nell'ambito dei confronti svolti presso il ministero dello Sviluppo Economico con aziende e parti sociali, è stato condiviso - il 22 aprile scorso - il documento di politiche di indirizzo per lo sviluppo del settore; tuttavia gli interventi tardano a concretizzarsi, mentre le situazioni aziendali, in particolare quelle relative alle emergenze, si aggravano”.

“Il ruolo di Eni – concludono i segretari - nei settori industriali della raffinazione, dell'estrazione, del gas e della petrolchimica è di straordinaria importanza, di fatto le scelte che si operano nelle società del gruppo influiscono su tutto il sistema delle produzioni soprattutto delle piccole e medie imprese”.