Sulla chiamata diretta si cerca un accordo. Riprende oggi (mercoledì 15 febbraio) il confronto tra sindacati e ministero dell’Istruzione sulla chiamata per competenze. L’appuntamento è a Roma alle ore 15, presso la sede del dicastero (in viale Trastevere). Al centro dell’incontro vi è, appunto, la definizione dei criteri della convocazione dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, che secondo l’accordo del 30 novembre scorso devono essere stabiliti al tavolo negoziale.

Il ministero, nell’ultima riunione di giovedì 9 febbraio, ha fatto qualche passo avanti in direzione delle richieste sindacali. Nella riunione sono stati registrati alcuni significativi passi di convergenza su alcuni aspetti” ha commentato la Flc Cgil in una breve nota: “Permane ancora una significativa distanza su diverse altre parti, ma il clima al tavolo lascia sperare in una possibile soluzione condivisa tra le parti”

Entrando nel merito, il dicastero ha ridotto da 36 a 27 il numero complessivo dei requisiti necessari a livello nazionale per la chiamata (sono stati tolti, ad esempio, il possesso di master di I e II livello o la partecipazione a progetti di scambio culturale con l'estero) ed è stato eliminato il riferimento al colloquio tra le modalità di selezione degli insegnanti.

Rimangono ancora, però, alcuni punti irrisolti. Il nodo più importante è quello sul ruolo del Collegio dei docenti: per il ministero dell’Istruzione dovrebbe avere una funzione soltanto consultiva, mentre i sindacati vorrebbero un ruolo deliberativo, proprio per limitare la discrezionalità del dirigente scolastico. Questione che le organizzazioni dei lavoratori considerano centrale, e che auspicano possa risolversi nel vertice odierno. Un secondo incontro, comunque, è stato già calendarizzato per giovedì 16 (alle ore 10).