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“I fatti che emergono dall'inchiesta romana sulla costruzione dello stadio rendono evidente come la corruzione e il malaffare rappresentino il male endemico che, insieme alla mafia, soffoca il nostro Paese. Per curarlo occorre innanzitutto rispettare le norme esistenti, da quelle sugli appalti a quella contro il caporalato, e l’idea che sia necessaria una semplificazione per renderle più efficaci è da respingere: non servono sconti ma rigore”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra.
“Come ricordava lo stesso presidente dell’Anac nella relazione annuale - prosegue il dirigente sindacale - il primo passo per invertire la rotta è quello di applicare le norme esistenti, a partire da quelle sugli appalti, che se usate con severità e trasparenza possono dare un contributo fondamentale. Chi, evocando eccessi di burocrazia, oggi chiede di intervenire sulle leggi per semplificare - prosegue - nasconde la voglia di avere spazi di manovra e mani più libere per alimentare fenomeni che invece vanno combattuti senza se e senza ma”.
Per il segretario confederale della Cgil “lo stesso vale per la legge 199/2016 in materia di contrasto al caporalato”, e respinge le proposte di modifica avanzate in questi giorni dai ministri Salvini e Centinaio: “è una norma di civiltà da applicare in tutte le sue parti”.
“Noi, convinti che illegalità e sfruttamento si possano sconfiggere solo con un fronte largo di Istituzioni e società civile - conclude - continueremo la nostra battaglia e, come abbiamo sempre fatto, vigileremo sul rispetto della normativa esistente, chiedendo ove necessario il suo rafforzamento”.