Oggi, mercoledì 13 giugno, viene firmato dal segretario generale Susanna Camusso e dal presidente Vincenzo Vita il rinnovo della convenzione tra Cgil e Aamod (Cgil nazionale, Sala Santi, ore 10) sulla conservazione, produzione e diffusione di materiali audiovisivi che riguardano il patrimonio storico di esperienze e lotte del movimento operaio, i temi del lavoro e dei diritti degli individui e dei lavoratori. In occasione della firma della convenzione si terrà una breve ma importante rassegna cinematografica.

Il primo protocollo d’intesa tra la Confederazione generale italiana del lavoro e l’Archivio storico audiovisivo del movimento operaio, come inizialmente si chiamava l’Aamod, risale al gennaio 1985 e porta la firma di Luciano Lama e Cesare Zavattini.

Scriveva Giuseppe Sircana sulle colonne di Rassegna Sindacale il 15 febbraio 1985: “Le firme di Luciano Lama e di Cesare Zavattini siglano il protocollo d’intesa raggiunto tra la Cgil e l’Archivio storico audiovisivo del movimento operaio (Asamo). Si tratta della formalizzazione di un rapporto già sperimentato e proficuo tra un ente che ha per scopo la conservazione della documentazione storica audiovisiva sulle vicende che interessano il movimento dei lavoratori, nonché la produzione di nuovo materiale documentario, e l’organizzazione che in tante di queste vicende ha svolto e svolge un ruolo di protagonista. La consapevolezza della crescente importanza che i materiali audiovisivi hanno nella società contemporanea ai fini dell’informazione e della formazione ha indotto la Cgil a impegnarsi in questo settore.

È insomma maturata la convinzione di una maggiore e più intelligente utilizzazione del materiale audiovisivo rispetto al passato: nell’attività complessiva del sindacato, nella sua azione quotidiana, nelle grandi iniziative, nella formazione dei quadri, nell’analisi della storia del movimento operaio e dell’organizzazione sindacale. I termini dell’intesa e le prospettive che essa apre sono stati al centro di un incontro, che si è svolto presso la sede confederale e che ha visto la partecipazione, oltre che dei massimi responsabili della Cgil e dell’Asamo, di una qualificata rappresentanza di storici, cineasti, studiosi delle comunicazioni di massa” (leggi gli interventi di Carlo Bensi, Luciano Lama, Ansano Giannarelli, Peppino Ortoleva, Giuliano Montaldo, Claudio Silingardi, Valerio Castronovo, Roma, 4 febbraio 1985).

Bruno Trentin, tra i soci fondatori dell’Archivio (1), firmerà nel 1991 insieme a Nicola Tranfaglia un nuovo protocollo d’intesa.

Successivamente il protocollo sarà arricchito e integrato in alcuni punti e nel 2000 Sergio Cofferati, nuovo segretario generale della Cgil, e Ansano Giannarelli firmeranno una nuova convenzione.

La Cgil - dirà Cofferati all’atto della firma - “è molto interessata a tutto quello che il protocollo prevede, perché sente il bisogno di registrare una parte della storia e della vita di questo paese e di contribuire a farlo perché oggi essa è sostanzialmente sottratta all’occhio dei posteri”.

In particolare Cofferati denunciava la marginalità del lavoro nel cinema documentario, nel cinema fiction, nell’informazione televisiva e l’urgenza e la necessità di colmare questo vuoto: “Non ci si può meravigliare di questo vuoto - affermava il segretario generale della Cgil - perché quando una società perde progressivamente l’idea del valore sociale del lavoro, non si pone il problema della sua visibilità. Siamo in presenza di una evidente contraddizione: il lavoro diventa nell’immaginario collettivo un atto ripetitivo, non decisivo nella vita delle persone. Ma è così solo nell’immaginario, non nella pratica e quindi l’urgenza di trasferire la convenzione sul piano operativo, attivando il rapporto con le categorie e le organizzazioni territoriali, per colmare quello che può diventare una rimozione, una storia sottratta, un pericoloso vuoto della memoria”.

Nel gennaio del 2003 la convenzione rinnovata avrà - per la prima e l’ultima volta nella sua storia -  tre firme: quella di Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, di Sergio Cofferati, presidente della neonata Fondazione Giuseppe Di Vittorio e Ansano Giannarelli, presidente della Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico.      

Recita l’ultima convenzione siglata nel giugno 2012 da Susanna Camusso e Ugo Adilardi ed estesa anche alle Fondazioni Giuseppe Di Vittorio e Bruno Trentin: “La Cgil e l’Aamod sono consapevoli dell’importanza che i materiali audiovisivi e multimediali hanno nella società contemporanea, ai fini dell’informazione e della formazione, e quindi dello sviluppo della conoscenza e della  democrazia, grazie anche alle nuove tecnologie digitali e allo sviluppo delle reti, che consentono anche ai soggetti deboli, come le donne, i giovani, i migranti, di accedere a nuove opportunità, di uscire dall’anonimato e far sentire la propria voce. La Cgil e l’Archivio audiovisivo in un periodo storico in cui sono forti le spinte all’omologazione, al revisionismo culturale e alla cancellazione della memoria, sono convinti della funzione fondamentale che i materiali audiovisivi e multimediali hanno per conservare, proteggere e diffondere la grande storia riguardante il movimento operaio, il lavoro, i diritti delle persone, e in generale tutta la storia sociale.

La Cgil - sulla base di tale consapevolezza - intende utilizzare i materiali audiovisivi e multimediali nella propria attività complessiva, nell’azione quotidiana nazionale e internazionale, nelle grandi iniziative, nella formazione dei quadri, nell’analisi storica, nelle aree tematiche in cui opera, ricorrendo a tutti i modi di diffusione oggi resi possibili dallo sviluppo dei nuovi sistemi della comunicazione.  Questa prospettiva di uso dei materiali audiovisivi e multimediali potrà riguardare anche iniziative a livello europeo, attuando progetti sostenuti dalla Comunità europea per l’intero settore audiovisivo e multimediale, concordate eventualmente anche con la Confederazione europea dei sindacati (Ces).  In questa prospettiva, la Cgil potrà avvalersi della collaborazione di strutture, come l’Archivio audiovisivo, che possiedono le necessarie competenze specifiche in un settore che richiede capacità tecnico-professionali qualificate”.

Facendo fede alla storica collaborazione e alle comuni finalità istituzionali legate alla necessità di custodire, valorizzare, socializzare la storia e le lotte del movimento operaio, del movimento femminista, del movimento per la pace, dei soggetti sociali che si battono per la diffusione della cultura dei diritti e della legalità e contro le mafie, Cgil e Aamod tornano a firmare una convenzione che potrà essere fatta propria dalle federazioni nazionali di categoria, dalle strutture territoriali della Cgil, dagli archivi della rete Cgil e dalle strutture di servizio.

(1) L’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico (Aamod) nasce nel 1979 come associazione, con la denominazione di Archivio storico audiovisivo del movimento operaio (Asamo), ed eredita il patrimonio filmico del Partito Comunista Italiano e della Unitelefilm – società di produzione cinematografica legata al Pci. Primo Presidente dell’archivio sarà, per alcuni anni, Cesare Zavattini. Nel 1983 il patrimonio dell’archivio è dichiarato dalla soprintendenza archivistica per il Lazio di notevole interesse storico. E’ il primo archivio audiovisivo italiano che, grazie alla consistenza e importanza del suo patrimonio, riceve questa notifica. Nel 1985 l’archivio è riconosciuto fondazione culturale, per la necessità di tutelare al meglio il suo patrimonio. L’archivio assume quindi l’attuale denominazione: Fondazione archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico (Aamod). 

Ilaria Romeo è responsabile Archivio storico Cgil nazionale