"Un conto è legittimare le occupazioni, un conto è garantire l'accesso all'acqua a tutte le persone, soprattutto se ci sono dei bambini". Questo, il commento che arriva dalla segreteria della Camera del lavoro metropolitana di Bologna. 

"La notizia che il sindaco, Virginio Merola, sarebbe indagato dalla Procura per abuso d'ufficio, per aver riallacciato l'acqua in vari luoghi occupati della città rientra indubbiamente tra i poteri della magistratura, verso la quale, come sempre, abbiamo il massimo rispetto, ma non possiamo esimerci da un giudizio meramente politico sulla questione. Il diritto all'acqua è un diritto universale, garantito dalla Costituzione, ma non solo, e tutti devono essere messi in grado di poterne avere l' accesso; un diritto universale di tutti gli esseri umani a prescindere dalla condizione in cui si trovano e chi, come il sindaco, tale diritto lo deve rendere effettivo va messo nelle condizioni di poterlo fare", aggiunge la Cgil locale. 

"In discussione andrebbe fortemente messa la norma che vieta di allacciare l'acqua a coloro che occupano; come sappiamo, non tutte le leggi o non tutte le parti che compongono le norme, sono di sicuro coerenti con la Costituzione nel medio e lungo periodo. Pertanto, piena solidarietà al sindaco da parte nostra, anche perché, chi avrebbe risposto, qualora, per la mancanza di acqua, quelle persone e quei bambini, avessero avuto problemi alla salute? Cosa non da escludere, soprattutto con l'arrivo dell'estate, e con una forte presenza di minori. Altra cosa è il giudizio sulle occupazioni che rimane per noi invariato; la gestione del bisogno della casa, probabilmente fuori controllo da tempo per l'aumento esponenziale delle situazioni più disparate, va ricondotto all'interno delle istituzioni; solo loro possono farsene carico nell'interesse generale", continua il sindacato. 

"Di sicuro, il fatto che non si riesca, difronte all'emergenza, a far sì che il patrimonio pubblico venga messo a disposizione per il disinteresse dei vari enti pubblici proprietari degli stabili e la troppa burocrazia che da sempre contraddistingue il nostro paese, sta diventando un problema enorme, poco compreso anche dalla gente che assiste, da troppo tempo, a questa inefficienza del nostro sistema. Bisognerebbe probabilmente, per smuovere questa situazione, che una legge specifica prevedesse, per enti, ministeri, aziende pubbliche, una responsabilità penale specifica nei confronti di qualcuno per l'inutilizzo di tali immobili oltre un certo periodo", conclude la Cdlm.