“Susanna Camusso continua a rilasciare dichiarazioni troppo soddisfatte. Ho l'impressione che il governo si sia giocato l'articolo 18 per il classico piatto di lenticchie. Corre voce che i cambiamenti saranno veramente modesti”. Intervistato da L’Opinione, Giuliano Cazzola è abbastanza pessimista. "Se dovessi scommettere se la trattativa andrà in porto, scommetterei per il sì. Ma sarebbe un accordicchio". “Mi sembra – spiega il senatore Pdl – che si vada verso la ricerca di un equilibrio al ribasso tra i due grandi temi del negoziato: gli ammortizzatori e i licenziamenti”. D’altronde “per gli ammortizzatori sociali non ci sono risorse adeguate a finanziare una riforma organica. Il tema è importante, ma è stato utilizzato per rabbonire i sindacati rispetto al vero tema di questa fase ovvero la modifica dell'articolo 18”.

E richiesto di un giudizio sugli “attori” in campo, Cazzola elogia la “determinazione encomiabile” del ministro Fornero sulle pensioni. “Per quanto riguarda il mercato del lavoro – aggiunge – mi lasci vedere come finirà questa storiaccia. Il ministro aveva il compito di menare il can per l'aia in attesa che Monti decidesse sul che fare dell'articolo 18. Cose da consumato politico che possono risultare difficili per una studiosa”. Di Cisl e Uil dice: “Che altro avrebbero potuto fare? Quando in un negoziato l'unica opinione che conta è quella della Cgil, quando il governo fa capire che non farà mai un accordo separato, gli altri devono adeguarsi. Potrebbe mai Bonanni accontentarsi di meno di quanto il governo è disposto a concedere alla Cgil?”. Ma è per le imprese il giudizio più tranciante. ”La Confindustria con la vittoria di Squinzi diventerà una succursale della Cgil”.