"E’ ancora emergenza rifiuti a Catania e nell’hinterland etneo". E' quanto si apprende da un nota della Cgil locale. Riprende la protesta dei lavoratori del Consorzio Simco, prosegue, che opera in regime di convenzione con Ato3 Simeto Ambiente, per oggi 24 giugno dalle 10 alle 12 sono confermate le assemblee degli operatori nei 18 comuni del catanese, confermato per giovedì 25 lo sciopero del comparto.
La situazione più grave a Paternò, dove nella notte sono stati incendiati i cassonetti. Alla base della protesta sono i mancati pagamenti delle spettanze di maggio e l’anticipo della quattordicesima dl mese di giugno. “Gli accordi previsti - dice Corrado Tabbita Siena, segretario generale Fp Cgil Catania - ammontavano a 800mila euro, necessari a coprire circa l’80 per cento dello stipendio dei lavoratori. Ad oggi questi presupposti sono stati disattesi, gli enti preposti sono disposti a coprire solo il 60-65 per cento della somma prevista. Questo per i lavoratori significa ennesimo rifiuto. Per questa ragione continueremo con le assemblee,per giovedì resta confermato lo sciopero”.
Secondo quanto concordato durante l’ultimo incontro in prefettura, l’assessore regionale al ramo, Giuseppe Sorbello, si sarebbe impegnato per una somma pari a 12 milioni di euro, che avrebbe garantito le spese di gestione fino a settembre. Accordo che prevedeva l’immediato stanziamento di circa 800 mila euro che l’Ato Simeto Ambiente avrebbe versato al Consorzio e alla ditta Mosema (San Gregorio e Mascalucia) per coprire l’80 per cento degli stipendi. “L’accordo è stato disatteso -ribatte Orazio Indelicato, membro della segreteria Fp Cgil Igiene Ambientale - le proposte di stanziamento si sono ridotte al 60 per cento. Inoltre, avevamo chiesto il pagamento diretto ai lavoratori, superando l’Ato per accelerare i tempi dei pagamenti”.
Catania, è emergenza rifiuti, lavoratori in protesta
24 giugno 2009 • 00:00