Si apre una settimana molto importante per la proposta di legge d’iniziativa popolare legata alla Carta dei diritti universali del lavoro. Proseguono a Roma, infatti, gli incontri della Cgil con i gruppi parlamentari. Il primo è in calendario per martedì 31 gennaio, tra una delegazione guidata dal segretario generale Susanna Camusso (con i segretari confederali Gianna Fracassi e Giuseppe Massafra) e il gruppo Democrazia Solidale - Centro Democratico della Camera dei deputati (appuntamento alle ore 18 al Palazzo dei Gruppi, in via Uffici del Vicario 21).

La settimana prosegue con l’incontro di mercoledì 1 febbraio con il gruppo Lega Nord della Camera (previsto per mercoledì 25, poi rimandato per indisponibilità dei parlamentari): il vertice è alle ore 18 al Palazzo dei Gruppi, per la Cgil partecipano Susanna Camusso e i segretari confederali Nino Baseotto, Tania Scacchetti e Roberto Ghiselli. L’ultimo confronto è giovedì 2 febbraio con il Partito Democratico, che per l’occasione riunisce i gruppi di Camera e Senato: l’appuntamento è alle 15.30 nella Sala Direttivo di Palazzo Carpegna (via degli Staderari 3), la delegazione Cgil sarà composta di Susanna Camusso e i segretari confederali Rossana Dettori, Franco Martini, Giuseppe Massafra e Tania Scacchetti.

Una stretta finale, dunque, per riuscire a ottenere la calendarizzazione in aula (al momento la proposta è stata consegnata alla Camera) della legge d’iniziativa popolare. Un impegno che finora hanno preso, seppur con sfumature diverse, tutti i gruppi parlamentari fin qui incontrati dalla Cgil: Gruppo Misto del Senato (martedì 17 gennaio), Civici e Innovatori della Camera (mercoledì 18), Movimento Cinque Stelle del Senato (lunedì 23 gennaio), Sinistra Italiana della Camera (martedì 24), Forza Italia della Camera (giovedì 26),.

“Con la Carta e i referendum sappiamo di aver osato molto, ma dovevamo farlo. E abbiamo avuto un primo grande risultato: nel paese finalmente si ragiona di lavoro, delle sue frontiere possibili e impossibili”. Così Susanna Camusso, nell’intervento conclusivo dell’Assemblea generale delle Camere del lavoro che si è tenuta a Roma giovedì 26 gennaio, ha parlato del nuovo Statuto: “Abbiamo raccolto un bisogno forte e diffuso: quello di reagire a una situazione che non va bene”.

Per il segretario generale Cgil, bisogna “avere l’ambizione di invertire i fattori: finora sono state fatte politiche nelle quali il lavoro era una merce che doveva costare meno, ma tutto ciò non ha migliorato nulla. Né le condizioni dei lavoratori né l’economia”. E allora, ha concluso Camusso, la sfida “è ripartire dal lavoro di qualità e riconosciuto, non solo per i diritti dei lavoratori, ma perché pensiamo che solo così il paese potrà star meglio: è lo spirito del primo articolo della Carta universale dei diritti del lavoro”.