"Quella sulla Carta dei diritti è una sfida che, partendo dal lavoro, punta a un cambio di paradigma complessivo rispetto alle politiche fin qui seguite in Italia e in Europa nel vano tentativo di uscire dalla crisi. Politiche ispirate a un neoliberismo che caratterizza anche le scelte del nostro Governo, in particolare sul lavoro, a dispetto dei proclami contro l’austerity che Renzi lancia quando fa la voce grossa con l’Europa". Queste le parole del segretario confederale della Cgil Nino Baseotto, oggi a Monfalcone (Gorizia) per una serie di assemblee convocate per presentare e far votare ai dipendenti del gruppo cantieristico la Carta dei diritti universali del lavoro, la proposta di legge di iniziativa popolare elaborata dalla Cgil per “riscrivere” e rinnovare lo Statuto dei lavoratori.

"C’è una stretta connessione tra la nostra battaglia e la constatazione del fallimento di una politica economica tutta basata sulla compressione dei diritti", ha dichiarato questa mattina Baseotto al termine della prima delle tre assemblee in programma, alla quale hanno partecipato oltre cento dipendenti del gruppo navale, in permesso non retribuito.

Lo speciale di Rassegna

Presente nello stabilimento di Monfalcone anche Orietta Olivo, responsabile lavoro e welfare della Cgil Friuli Venezia Giulia, che nell’occasione ha commentato i dati 2015 sull’andamento dei contratti a tempo indeterminato, resi noti ieri dall’Inps. Dati che evidenziano un forte recupero dei contratti a tempo indeterminato, in particolare in Friuli Venezia Giulia, dove si registra un incremento del 110%, il più alto tra tutte le regioni italiane, con un tasso più che doppio rispetto alla media nazionale (+47%).

"Il forte incremento dei contratti a tempo indeterminato – questo il commento di Olivo – è sicuramente un segnale incoraggiante. È la stessa entità dell’aumento, però, a confermare che siamo di fronte a un mercato dopato dagli esoneri contributivi introdotti dalla Finanziaria 2015 più che che a una vera fase du ripresa e stabilizzazione occupazionale. Che la tendenza 'naturale' del mercato del lavoro non sia verso la stabilizzazione, del resto, ce lo confermano anche i dati sul ricorso ai voucher, che nel 2015 hanno raggiunto i 115 milioni a livello nazionale e superato i 5 milioni in Friuli Venezia Giulia".

Numeri come questi, per la Cgil, ribadiscono la necessità di correggere la rotta rispetto al Jobs Act, introducendo, come punta a fare la “Carta”, un sistema di regole capaci di affermare l’universalità dei diritti dei lavoratori, indipendentemente dal tipo di contratto e di rapporto di lavoro.