“Oggi abbiamo preso atto che da parte di tutti c’è la disponibilità al rilancio del Cantiere navale di Palermo, anche attraverso un project financing che coinvolga in prima persona Fincantieri, disponibile a partecipare economicamente. È la prima volta che, grazie all’insistenza del sindacato, si organizza un incontro con tutte le parti, ed è importante che abbia partecipato anche il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari. A questo punto, al tavolo del 18 settembre a Roma, non potranno esserci più alibi: adesso potranno essere sottoscritti impegni chiari, con date e tempi precisi, per ridare una prospettiva concreta al cantiere palermitano”. Lo afferma il segretario della Cgil di Palermo, Maurizio Calà, che valuta positivamente il vertice che si è svolto in Prefettura sui cantieri navali, alla presenza del sottosegretario Vicari, del prefetto, del sindaco, degli assessorati regionali alle Attività Produttive e alle Infrastrutture, dei vertici dell’Autorità portuale e di Fincantieri. Un incontro che i sindacati avevano sollecitato in una lettera, per chiarire  la situazione del Cantiere navale rispetto ai progetti futuri annunciati nell’incontro romano del 29 luglio scorso, e prima della nuova riunione convocata a Roma il 18 prossimo, che riguardano la mission produttiva, le infrastrutture, i carichi di lavoro e l’apertura ai  nuovi investimenti nel settore dell’offshore per le piattaforme petrolifere.
 
La Cgil di Palermo ha avanzato le sue richieste. “Abbiamo ribadito l’esigenza di allargare le mission produttive. Oltre alle trasformazioni, chiediamo mission dedicate per il sito di Palermo, come le costruzioni e l’offshore”, ha aggiunto Calà. Per quanto riguarda le infrastrutture, la Cgil ha  chiesto alle istituzioni e a Fincantieri di stabilire quali bacini di galleggiamento, tra quelli in dotazione ai cantieri, siano utili e quali no. “Il bacino da 50mila tonnellate stava affondando ed è in manutenzione. Le gare in corso per i due bacini non sono andate avanti. E ci sono il lavori al bacino da 150mila tonnellate fermi dall’82, malgrado i finanziamenti già stanziati. Adesso Fincantieri si è detta disponibile e a cofinanziare un nuovo bacino da 100 mila tonnellate per portare a Palermo le piattaforme petrolifere. A questo punto, vogliamo sapere quali bacini servono e quali opere di manutenzione sono necessarie per utilizzarli”, aggiunge il dirigente sindacale.

Inoltre, la Cgil ha chiesto alle istituzioni una valutazione sui carichi di lavoro, necessari per tamponare lo stato di grave di crisi. “Il presidente dell’’Autorità portuale Bevilacqua e l’assessore alle Attività produttive Vancheri si sono detti disponibili ad aprire una discussione che punti sulla navalmeccanica come dimensione strategica per lo sviluppo della Sicilia. E al Comune abbiamo chiesto un impegno preciso,per far sì che accanto ai cantieri non sorgano strutture alberghiere. Al sindaco, che ha chiarito che nessun albergo sorgerà nelle vicinanze del cantiere,  chiediamo il ritiro della delibera approvata in Consiglio comunale”, conclude Calà.