Venerdì 12 dicembre sarà sciopero generale di Cgil e Uil, "l'obiettivo è cambiare le politiche del governo sul lavoro". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nella conferenza stampa di presentazione dello sciopero che si è svolta oggi (9 dicembre) nella sede Uil di via Lucullo a Roma. Uno scenario inedito, quello che ha visto Susanna Camusso accanto a Carmelo Barbagallo: è il primo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil nella storia del movimento sindacale.

"In Italia c'è troppo poco lavoro, lo dicono i numeri - ha esordito Camusso -, ogni mese facciamo il record di disoccupazione e si allarga il divario con gli altri paesi. La legge di Stabilità, attualmente in discussione in Parlamento, non affronta i problemi strutturali, mentre l'esecutivo prova a ridurre i diritti dei lavoratori". Il vero nodo sono gli investimenti "che non si fanno da 20 anni". Allo stesso tempo "si moltiplicano le vertenze, manca una politica industriale nel paese".

Il leader della Cgil ha ricordato alcuni punti principali della protesta. "Bisogna smetterla con appalti e deroghe, che producono lavoro povero e moltiplicano gli scandali. Inoltre, il governo è anche datore di lavoro pubblico: qui resta il problema del blocco dei contratti, con la spesa pubblica che peraltro continua ad aumentare. Nella pubblica amministrazione c'è la non conferma dei precari e la totale incertezza sui lavoratori delle province. Dal governo non arriva nessuna politica attiva".

Al centro della protesta anche il Jobs Act di Renzi, che può ancora cambiare. "Ci sono tutti i termini perché il governo cambi le politiche sul lavoro, è l'obiettivo dello sciopero generale. Il nostro scopo - per Camusso - è rideterminare le condizioni per un cambiamento delle politiche sul lavoro, per un confronto serio sulle prospettive industriali e per la creazione di posti di lavoro. Il combinato disposto di Jobs Act e legge di Stabilità non favorisce il lavoro né le imprese che davvero vogliano investire. E se il governo tira dritto - ha avvertito - i sindacati continueranno la mobilitazione anche dopo lo sciopero generale".

Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: "Speravamo che il governo in questi giorni si ravvedesse, invece tutte le ragioni dello sciopero restano intatte. Non ha esteso gli 80 euro a incapienti e pensionati, vuole introdurre un contratto a tutele calanti, altro che crescenti. Chiediamo una vera riforma fiscale, lotta alla corruzione e lotta ai costi della politica". Poi una battuta rivolta a Renzi: "Il sindacato continuerà ad esistere sempre, il premier se ne faccia una ragione. Chi pensa che basti dire 'non parliamo con i sindacati' e andare avanti ha davvero sbagliato i conti".

Lo sciopero generale di venerdì 12 dicembre, sotto lo slogan "Così non va!" si articola in tutta Italia con 54 manifestazioni, 10 regionali, 5 interprovinciali e 39 territoriali. Susanna Camusso partecipa alla manifestazione di Torino. Qui le piazze principali nel paese.

Su twitter: #12Dic e #CosìNonVa