“Bene le nuove assunzioni: ma sono legate alla decontribuzione, si rischia che finita spariscano. Per avere un effetto concreto, in realtà, la decontribuzione andava collegata ad assunzioni aggiuntive. Siamo quindi contenti per quei 200 mila lavoratori che hanno ottenuto un lavoro stabile, speriamo lo abbiano anche tra tre anni”. Così il segretario generale Cgil Susanna Camusso nella serata di martedì 16 giugno, nel corso della trasmissione “Ballarò” andata in onda su RaiTre. “Si sono fatte – ha aggiunto – per sette anni politiche pro-cicliche, che seguono la crisi. Ma l’onda positiva della congiuntura internazionale non risolve i tre milioni di disoccupati”.

Gli interventi della leader sindacale si sono appuntati soprattutto sul Jobs Act emanato dal governo
. “L’esecutivo dice che il suo obiettivo era fare un’operazione effettiva sui contratti stabili” ha spiegato: “Allora perché ha eliminato soltanto le collaborazioni a progetto, mentre ha incrementato i voucher, non ha posto problemi sul contratto a chiamata, non ha messo argine alle false partite Iva, non ragiona sugli stage?”. In particolare, Camusso ha criticato l’incremento dei voucher, di cui “sono stati elevati tetto e quantità”, definiti “una forma odiosa di precarietà, uno strumento che facilita il lavoro irregolare”. In conclusione, la leader sindacale ha sottolineato che in Italia “stiamo costruendo l’idea che per entrare al lavoro i giovani devono passare per un tirocinio gratuito, una cultura che abitua i giovani a lavorare senza retribuzioni e senza diritti”.