Si apre uno spiraglio per British Telecom Italia, l’azienda che il 30 giugno scorso ha avviato la procedura per il licenziamento di 202 addetti su 870. Si tiene oggi (lunedì 11 settembre) a Roma un nuovo incontro tra governo, sindacati e società, che segue quello di giovedì 7, nel quale British Telecom “ha espresso disponibilità a confrontarsi su misure alternative – spiega la Slc Cgil - senza però escludere dal tavolo la procedura di licenziamento collettivo”.

Giovedì 7 settembre si è tenuto lo sciopero dei dipendenti, che ha registrato una “grande adesione”, per respingere i 202 esuberi programmati dalla direzione aziendale. Sciopero conseguente “alle assemblee molto partecipate e propositive da cui è emerso il forte incoraggiamento alle Rsu e a Slc, Fistel e Uilcom a proseguire il confronto, con l'obiettivo di scongiurare i licenziamenti”. Anche in questa occasione, spiegano i sindacati, è giunta “la solidarietà dei lavoratori di altri paesi europei, in particolare Spagna e Francia”.

Riguardo il confronto odierno, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil si dicono” pronti a sostenere un accordo, ma sono altrettanto pronti a mobilitarsi per respingere qualsiasi tentativo di forzare sui licenziamenti". Da segnalare, infine, la discesa in campo del Comune di Milano (nel capoluogo lombardo sono previsti 97 licenziamenti), che mercoledì 6 ha incontrato le rappresentanze dei lavoratori. L’amministrazione di Palazzo Marino si è attivata “presso gli organi competenti per dare avvio a un tavolo di confronto con i rappresentanti dell'azienda, per comprendere i reali interessi e i relativi piani di sviluppo di British Telecom Italia, al fine di evitare la perdita di posti di lavoro e il depauperamento economico del territorio milanese”.

(ultimo aggiornamento 11.9.2017, ore 9.06)