"Abbiamo esonerato dallo sciopero tutta la provincia del Tigullio, che sono stati particolarmente colpiti dagli allagamenti negli ultimi giorni. A Genova - per fortuna - non si sono registrati danni. Pertanto abbiamo lasciato intatte le modalità dello sciopero generale di venerdì 14 novembre". Lo ha detto il segretario della Camera del Lavoro di Genova, Ivano Bosco, ai microfoni di RadioArticolo1 nella trasmissione "Italia Parla".

"Nella giornata di sciopero - ha spiegato - i lavoratori genovesi ci metteranno otto ore della loro retribuzione. Al di là delle tante battute sciocche che si fanno sullo sciopero in questi giorni, bisogna ricordare sempre che un lavoratore quando sciopera ci mette del suo, non percepisce la retribuzione per quel giorno, chiederemo che anche le aziende facciano la loro parte e mettano una quota di quelle ore che il lavoratore perde. Le quote andranno in un un fondo che abbiamo appositamente creato con Cisl e Uil, a sostegno delle famiglie e delle aziende alluvionate".

Il segretario ha poi criticato la politica del governo sul lavoro: "Quando si attaccano i diritti dei lavoratori non c'è differenza territoriale, si attacca la sostanza del contratto nazionale e non c'è differenza tra nord, sud e centro Italia. La legge di stabilità non fa nulla - a suo avviso -, non prevede niente per rilanciare quello di cui questo paese ha bisogno, cioè la creazione di posti di lavoro. La nostra è una provincia martoriata da questo punto di vista, una città che ha vissuto per anni sulle attività portuali e sulla grande industria a partecipazione statale. Crollata questa, non ha saputo reagire diversamente. Qui abbiamo gli ultimi pezzi dell'industria pesante, come Finmeccanica e Fincantieri, abbiamo l'Ilva, ci sono 1.700 dipendenti. Ci chiediamo: qual è la politica dell'acciaio e della siderurgia in questo paese? Rischiamo che dal mese prossimo l'azienda non abbia più di liquidità per pagare gli stipendi, non si capisce ancora nulla su come intende il governo uscire da questa impasse".

La protesta di Genova è un passo del percorso più ampio della mobilitazione sindacale. "Non potevamo aspettare altro tempo - così Bosco -, altri dibattiti della politica che è completamente distante dai problemi del paese e del mondo del lavoro. La manifestazione del 25 ottobre è stata una grande manifestazione, che è andata probabilmente anche oltre a quella che era l'aspettativa. Non abbiamo fatto molta fatica a organizzarla, non abbiamo dovuto spenderci più di tanto per portare i lavoratori, le lavoratrici, i pensionati. Credo che lo sciopero generale del 5 dicembre sia la continuazione, non ci fermeremo se non ci saranno delle risposte".

Ascolta il podcast