Una speciale lettera dei desideri, indirizzata alle istituzioni regionali e alle associazioni datoriali del Lazio, per dire che le “feste sono finite” e che i lavoratori “non hanno più voglia di ascoltare favole. Bisogna invece investire nel lavoro, un lavoro dignitoso”. E' quanto hanno voluto sottolineare oggi, 5 gennaio, Cgil, Cisl e Uil del Lazio che, nonostante il maltempo si sono date appuntamento a Roma, davanti al Colosseo. Qui hanno installato un'enorme lettera sotto l'albero di Natale, per chiedere occupazione e per diffondere i dati sulla crisi che ancora investe la capitale e tutta la regione. 

La situazione occupazionale del Lazio, infatti, non è affatto migliorata, mentre interi settori e territori ancora pagano lo scotto di anni di “crisi devastante” e di “politiche industriali fallimentari”. Nel Lazio, ci sono oggi 330mila disoccupati, 200mila giovani che non studiano né lavorano, una pensione media sotto i mille euro e oltre 450mila precari.

Le feste natalizie sono finite - hanno dichiarato i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Claudio Di Berardino, Andrea Cuccello e Alberto Civica -. Smettiamola di raccontare favole. I proclami non servono a niente, i messaggi fuorvianti sono dannosi e financo immorali, considerata la gravità delle condizioni in cui versano i lavoratori, i giovani, i pensionati. Ai governanti locali diciamo: rimboccatevi le maniche, il tempo dei giochi è davvero finito”.

 

"Consegniamo una lettera alle istituzioni, Regione Lazio, Comuni e associazioni datoriali: vogliamo richiamare l'attenzione di tutti sulla crisi, che è reale e molto diversa da quella che ci viene raccontata. Una crisi che vede centinaia di migliaia di lavoratori in difficoltà in tutto il territorio", ha affermato il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Claudio di Berardino.

“Rispetto ai dati diffusi,  - ha continuato - la realtà delle province di Viterbo, Rieti, Frosinone, Latina e Roma è molto diversa. Nella provincia di Roma, ad esempio, l'anno scorso a fronte di 51mila posti di lavoro creati ne abbiamo persi 55mila. Abbiamo dunque 4.500 lavoratori in meno nel 2015: un dato in controtendenza rispetto a quello che viene raccontato. L'iniziativa di oggi - allora - è per invitare tutti a non distrarsi: dobbiamo trovare ancora una via d'uscita alla crisi, una soluzione per il mondo del lavoro".