Un incendio in una fabbrica tessile situata alla periferia della capitale del Bangladesh, Dacca, ha provocato almeno 110 morti, la maggior parte donne. Il rogo è divampato sabato sera ed è stato domato dopo diverse ore. Molte delle vittime sono morte gettandosi nel vuoto dall'edificio per sfuggire alle fiamme, le altre per ustioni ed asfissia. Le persone ferite sono un centinaio, ha riferito il responsabile amministrativo del distretto di Dacca.

Sono ancora sconosciute le cause dell'incendio divampato nel magazzino al piano terra della fabbrica Tazreen Fashion, situata a una trentina di chilometri a nord della capitale, un edificio di nove piani. Le uscite di soccorso, tutte situate la piano terra, sono state rese inutilizzabili dalle fiamme.

"Dentro alla fabbrica erano intrappolate oltre mille operaie", ha dichiarato ai media locali una donna di 42 anni, ricoverata in ospedale. "Io sono saltata giù dal quarto piano e sono atterrata sul tetto di un altro edificio di tre piani". "Ho sentito il fumo e sono scesa di corsa per le scale. Era tutto nero", ha raccontato un'altra donna.

La fabbrica produceva indumenti destinati all'esportazione verso i paesi occidentali: aveva per clienti marche internazionali come l'olandese C&A e l'azienda di Hong Kong Li & Fung, ha indicato il proprietario della fabbrica, Delwar Hossain.

Diverse migliaia di operai hanno manifestato oggi per chiedere alle autorità di punire i responsabili del pauroso incendio. Lo riporta il sito web del quotidiano The Daily Star. I dimostranti sono scesi in strada nel polo industriale di Ashulia, dove è avvenuta la sciagura, e hanno bloccato un'autostrada.

La maggior parte delle aziende tessili, che lavorano quasi esclusivamente per le marche di abbigliamento americane e europee, sono rimaste chiuse. Il governo del premier Sheikh Hasina ha dichiarato per domani una giornata di lutto nazionale. Intanto, oggi sempre a Dacca, un nuovo incendio si è sviluppato in un edificio che ospita diverse fabbriche di abbigliamento, senza però causare vittime.