“Nel corso dell’incontro svoltosi ieri tra Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Firenze, le Rsu e la Baldassini Tognozzi Pontello Spa, nella persona del presidente Riccardo Fusi, l’impresa ha illustrato la propria difficoltà a garantire i livelli occupazionali della divisione appalti privati”. Lo riferiscono le tre sigle sindacali: “Con l’ultimazione di numerosi cantieri, infatti, gli 87 operai e 50 impiegati non trovano ricollocazione in altre opere ad eccezione di una parte di tecnici che saranno trasferiti temporaneamente sui lavori per la realizzazione del Quadrilatero Umbria-Marche, come già a suo tempo avvenne con una parte del personale proveniente dalla Terza Corsia della A1”.

Nel giro di due mesi e mezzo, prosegue la nota, “l’impresa ha dichiarato che 50 operai risulteranno in esubero in quanto, a fronte della consegna dei lavori ultimati, non vi sono opere cantierizzabili immediatamente. Cantieri come Panificio militare, Ex Manifattura Tabacchi, Viale Belfiore e alcuni progetti riguardanti il Comune di Scandicci e di Campi Bisenzio avrebbero potuto dare continuità al lavoro dei dipendenti per i quali oggi l’impresa chiede la sospensione. I lavori invece, l’impresa riferisce, non possono partire in quanto mancano passaggi formali ed autorizzazioni da parte delle amministrazioni comunali e a causa di ritardi dovuti al sistema bancario. Analoga sorte avevano avuto, prima di Natale, i lavoratori della stessa impresa addetti alla realizzazione della Linea 2 della Tramvia per i quali è stato siglato un accordo di cassa integrazione”.

Le tre sigle chiedono “risposte urgenti e certe circa i tempi di cantierizzazione di queste e di altre opere strategiche per la ripresa del settore e per lo sviluppo della città, tra le quali anche il secondo lotto del passante ferroviario. Nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro per entrare nel dettaglio della richiesta di sospensione e si procederà a convocare l’assemblea dei lavoratori”. Nel frattempo le organizzazioni Sindacali chiederanno incontri ai Comuni interessati dai cantieri per sollecitare quanto di loro competenza con l’obiettivo di ridurre al minimo l’utilizzo degli ammortizzatori sociali a sostegno del reddito dei lavoratori.