"Le banche hanno responsabilità nella gestione del credito: la loro credibilità si è un po' opacizzata, dopo i casi degli ultimi cinque o sei mesi e la vicenda Montepaschi. Poi c'è un problema di sofferenze bancarie: queste restano notevoli, non sono drammatiche ma è un nodo che va risolto, affinché le banche possano erogare credito sia alle famiglie che alle imprese". Lo dichiara il segretario nazionale della Fisac Cgil, Giulio Calcagni, a RadioArticolo1 nel corso della trasmissione Italia Parla (ascolta il podcast integrale).

"Il decreto 'bad bank' è complicato - prosegue -, pur con elementi positivi, ma non risolutivi del problema. Ora il decreto del governo viene posticipato, per il semplice fatto che i mercati sono volatili e potrebbe non essere accettato. Ma è proprio l'esecutivo, con una gestione a mio avviso maldestra, che determina una volatilità del mercato". Calcagni spiega poi la proposta del sindacato: "La Fisac propone questo: nel momento in cui si costruisse questa famosa bad bank, chiediamo che i prodotti che metterà sul mercato, ovvero le sofferenze e i prodotti finanziari, non siano venduti alle famiglie per evitare brutte sorprese e situazioni negative per i piccoli risparmiatori in futuro".

Poi spazio all'accordo Unicredit, con 2.700 uscite volontarie e 700 assunzioni. "Siamo molto soddisfatti - commenta il sindacalista -, perché, pur prevedendo una ristrutturazione del gruppo, si è inserito un piccolo contributo al tentativo di occupare i giovani. Un elemento distintivo è anche quello della volontarietà: così ogni lavoratore potrà fare le valutazioni legate alla sua condizione economica, personale e familiare, e scegliere in totale libertà. Inoltre, l'inserimento di mille giovani è un piccolo contributivo nella lotta alla disoccupazione giovanile, ma va nella direzione giusta per combattere una piaga del paese".

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