"Il Comune di Roma deve subito finalmente passare dalle dichiarazioni propagandistiche ai fatti concreti". È quanto dichiarano congiuntamente il segretario generale della Filt, Alessandro Rocchi, e il segretario Filt di Roma e del Lazio, Eugenio Stanziale, in merito alla manutenzione straordinaria dei treni e dell'infrastruttura della metro A e all'acquisizione in leasing di 150 nuovi bus da parte di Atac, sottolineando che "sono urgenze improcrastinabili".

Secondo i due dirigenti sindacali, "i 18 milioni necessari per i primi indispensabili interventi sulla metro A, tuttora prigionieri di un iter approvativo a cui l’amministrazione comunale ha approcciato con superficialità e pressappochismo, saranno effettivamente cantierabili chissà quando e, se confermata l’attuale modalità, sarebbero comunque a carico del bilancio di Atac".

"Il contratto tra azienda e fornitore dei nuovi bus, da tempo individuato dopo una gara ad evidenza pubblica – sottolineano Rocchi e Stanziale –, resta bloccato in attesa che il Comune, committente del contratto di servizio con Atac, in scadenza nel 2019, chiarisca inequivocabilmente di farsi comunque garante del leasing nell’intero decennio della sua durata, qualora il nuovo contratto di servizio fosse aggiudicato, anche in questo caso a seguito di gara, a un’altra azienda. Ipotesi sciagurata, che però, nelle attuali condizioni in cui versa Atac, rischia di diventare sempre più probabile, se la proprietà lascia ancora la sua azienda pubblica in questo stato d'incertezza, impedendole qualsiasi credibile programmazione di breve e medio periodo".

Infine, per i due sindacalisti: "Possibilità di programmazione, mettendo presto a disposizione quantomeno le risorse minime indispensabili urgentemente, continuità nella direzione di Atac e, per quanto di esclusiva pertinenza dell’impresa, piena autonomia e completa responsabilizzazione gestionali in capo al vertice aziendale, sono in questo momento i tre presupposti fondamentali per dare, nell’immediato, risposta alla cittadinanza in termini di quantità e qualità del servizio erogato e, in prospettiva, per consentire all’azienda pubblica di uscire dall’attuale profonda crisi e arrivare alla gara del 2019 nelle condizioni per poter concorrere all’aggiudicazione del nuovo contratto di servizio".