Ancora una lunga trattativa, ma pochi passi avanti. Nella giornata di lunedì 10 ottobre al Mise è andato in scena un copione già visto dai protagonisti della vertenza Ast: l'azienda, proprietà della multinazionale tedesca ThyssenKrupp, che ripropone sostanzialmente le stesse cose di tre mesi fa, il medesimo piano industriale, per poi accennare a qualche apertura, ma ancora soltanto a parole. 

"Siamo in una situazione di stallo, o si sblocca o c'è il rischio di una rottura", ha commentato nella notte dal tavolo di trattativa il segretario nazionale Fiom, Rosario Rappa. "Non abbiamo avuto rassicurazioni, siamo circa al piano del 17 luglio, le dichiarazioni di avanzamento non sono state suffragate dai numeri", ha spiegato il segretario Fiom. "In ogni caso - ha aggiunto Rappa - non ci sono condizioni di molti avanzamenti, una cosa che può succedere è evitare rottura, ma siamo distanti".

E le distanze dovranno essere colmate in poco tempo, visto che per il pomeriggio di martedì 11 novembre, alle ore 14.00, il tavolo è riconvocato, con l'impegno richiesto da tutte le parti (governo compreso) alla multinazionale di presentare un piano scritto che dimostri reali elementi di cambiamento. "L’azienda definisca nel più breve tempo possibile il documento per non compromettete ulteriormente la sostenibilità e la credibilità del sito ternano - commenta Mario Ghini, della Uilm nazionale - Oggi (ieri, ndr) l’ad ha smentito le ottimistiche previsioni di qualche esponente del governo sulle buone intenzioni di Tk. Bisogna prendere atto che di fatto la trattativa l’azienda non l’ha voluta fino ad oggi iniziare".

Intanto, sempre più tesa la situazione a Terni, dove nella giornata di lunedì è esplosa nuovamente la protesta dei lavoratori (320) di Ilserv, principale azienda dell'indotto Ast, nonché partecipata di Thyssen, il cui appalto però è in dubbio e con esso il futuro di almeno 200 addetti, per i quali l'azienda ha chiesto la cassa integrazione. Anche su questa vicenda pesa la poca chiarezza tra le parti, visto che Ast avrebbe comunicato la proroga dell'appalto fino a dicembre, mentre i vertici di Ilserv sostengono di non aver ricevuto alcuna notizia a riguardo. Una situazione torbida che ieri ha scatenato la rabbia dei lavoratori portando a forti tensioni e a qualche momento di contatto con le forze di polizia.