“Fincantieri non può negare che il sistema degli appalti ha generato distorsioni e illegalità contrattuali più volte denunciate e dimostrate nelle aule di tribunale e che, nonostante alcuni impegni presi nell’ultimo accordo aziendale in tema di appalti, gli stessi non hanno portato ad oggi, né ad una riduzione ne alla trasparenza richiesta”. Lo afferma la Fiom Cgil Nazionale in una nota, in merito a quanto dichiarato da Fincantieri in questi giorni in tema di appalti.

L'azienda ha infatti risposto alle accuse da parte sindacale secondo cui lavoratori di ditte in regime di subappalto attive entro il perimetro produttivo dello stabilimento di Monfalcone guadagnerebbero 4 euro l'ora. Fincantieri ha invece affermato che l'Azienda riconosce agli appalti della fabbrica non meno di 21 euro l'ora e che “saranno in ogni caso espletate verifiche specifiche sul punto asserito, relativamente al quale l'Azienda è ancora in attesa di ricevere da parte del sindacato maggiori chiarimenti in base ai quali procedere con le necessarie verifiche e adottare, se del caso, conseguenti iniziative”.

La Fiom, però, sottolinea nella nota che le ditte e i lavoratori in regime di appalto sono aumentati a dismisura in quasi tutti i cantieri. “Il rapporto fra lavoratori di Fincantieri – si legge - è così sbilanciato, tanto da mettere fuori controllo la situazione e di moltiplicare il rischio di illegalità diffuse. Dunque su questo argomento chiederemo un incontro urgente a Fincantieri e, in quella sede, la Direzione avrà modo di confutare le nostre preoccupazioni”.

Inoltre per quanto riguarda Monfalconei, il sindacato fa sapere che da anni segnala alla Fincantieri tale problema, “in alcuni casi l'Azienda stessa ha preso atto di quanto accaduto, i processi chiusi a Gorizia con sentenze di condanna passate in giudicato confermano quanto da noi segnalato. Fincantieri in questi anni non ha mai veramente collaborato, a partire dalla semplice richiesta di utilizzo e verifica incrociata delle timbrature”.

La Fiom di Gorizia e la Cgil Provinciale e Regionale hanno più volte ribadito, anche nelle sedi istituzionali, la necessità di un nuovo e più efficace Protocollo di legalità, si sono fatti incontri con il Prefetto di Gorizia e con il Commissario di Governo, ma ad oggi il sindacato si dice “ancora in attesa di risposta”. Quindi ribadisce “la necessità di un incontro in materia di appalti e proponiamo verifiche congiunte, magari alla presenza anche degli organi preposti”.