Oggi, 1° ottobre, alle 15.30, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio vedrà al Mise Cgil Cisl e Uil per parlare di ammortizzatori sociali e politiche attive. Al termine dell'incontro con Fiom, Fim e Uilm, convocato dopo il presidio dei lavoratori metalmeccanici organizzato lunedì scorso (24 settembre), Di Maio aveva assicurato che il rifinanziamento della cassa per cessazione di attività sarebbe stata inserita nel “decreto urgenze”, quello per Genova. Ma Di Maio era anche andato oltre, assicurando “la copertura della cassa integrazione per i lavoratori che oggi restano scoperti da ammortizzatori”. Una misura che risponde a un’emergenza nell’attesa di una riorganizzazione generale delle “misure di sostegno al reddito che sarà realizzato in legge di bilancio”.

Dopo le promesse, quindi, oggi i sindacati passano alla cassa. Se il decreto urgenze sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale prima del 3 ottobre, infatti, i 318 lavoratori della Bekaert e le migliaia delle aziende in curatela fallimentare, come la Comital di Torino, avranno 12 mesi di cassa integrazione in più. Le ulteriori coperture, invece, saranno fondamentali per gli altri circa 80 mila lavoratori che vedranno scadere gli ammortizzatori sociali entro l’anno, e dovrebbero avere mesi di prolungamento per evitare i licenziamenti.

Cgil, Cisl e Uil sono convocate per la prima volta col nuovo ministro per discutere su un tema decisivo: come “riorganizzare gli ammortizzatori sociali” cancellati dal Jobs Act. I tavoli aperti al Mise restano 144, più centinaia di vertenze ancora in atto a livello regionale, e in molte, pur avendo ultimato il triennio di ammortizzatori sociali, non hanno ancora concluso le ristrutturazioni. Insomma, è molta la carne al fuoco. Un fuoco che oggi il ministro pentastellato dovrà rinfocolare con i sindacati confederali.

All'uscita dal Mise, lunedì scorso, Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil aveva infatti commentato: “Di Maio si è impegnato a garantire continuità ai programmi in corso di riorganizzazione e ai contratti di solidarietà con un intervento entro il mese di ottobre, prima della legge finanziaria”. E ancora: “Il ministro si è reso disponibile ad avviare un tavolo di confronto sulle politiche industriali nei vari settori produttivi”.

La segretaria Fiom, a margine dell’incontro, aveva anche sollecitato una risposta urgente per imprese e settori di Genova coinvolti dal dramma del crollo del ponte che non avrebbero accesso agli ammortizzatori. “Oggi abbiamo avuto delle prime risposte importanti sulle emergenze di queste ore e abbiamo l’impegno a un percorso che dovrà individuare soluzioni universali che garantiscano la salvaguardia dell’occupazione e del tessuto industriale. Naturalmente verificheremo strada facendo la realizzazione degli impegni presi dal governo”, aveva concluso Re David.