"Cgil, Cisl e Uil si mobilitano per avere le risposte dovute dal governo alle diverse problematiche che riguardano l’amianto". Lo dichiarano in una nota unitaria i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Angelo Colombini e Silvana Roseto. "Questo killer silenzioso continua a mietere oltre 3. 000 vittime ogni anno. Bisogna accelerare decisamente la bonifica per interrompere una strage continua, che può regredire solo garantendo un'effettiva bonifica dell’amianto negli ambienti di vita e di lavoro dei cittadini e dei lavoratori. Bisogna garantire la giustizia previdenziale ai lavoratori esposti all’amianto, che hanno un’aspettativa di vita più bassa rispetto alla generalità dei lavoratori, superando una frastagliata e contraddittoria legislazione. Bisogna risarcire dignitosamente le vittime innocenti di questa strage silenziosa, sull’esempio del modello francese di sicurezza sociale". È quanto si legge in una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil.

"Bisogna rafforzare le strutture dei centri operativi regionali per la rilevazione di tutti i tumori dovuti all’amianto, al fine d'individuare le causali delle patologie correlate all'asbesto e definire piani puntuali di prevenzione e di bonifica. Bisogna dare certezza per un sistema sanitario di qualità, specialistico e omogeneo sul territorio nazionale, che si prenda cura delle persone malate a causa dell’amianto, sia attraverso la sorveglianza sanitaria attiva sia con la  specializzazione di centri clinici di alto livello. Bisogna finanziare concretamente la ricerca preclinica e clinica sulle terapie efficaci per la cura dei mesotelioma. Per il raggiungimento di tali obiettivi, reiteriamo la nostra richiesta d'incontro al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. I Presidi di Milano e di Bari del 6 novembre presso le prefetture sono un primo segnale dato sia al governo centrale che a Regioni e Comuni per un loro maggiore coinvolgimento", proseguono i confederali.

Il presidio dell'8 novembre, che si terrà dalle 10,30 alle 13 davanti al ministero del Lavoro, chiederà al ministro e al vicepresidente del Consiglio di farsi carico delle risposte, a partire dalla legge di Bilancio 2019.