Si fa più intensa la protesta dei lavoratori dell’ex stabilimento Alstom Power di Sesto San Giovanni (Milano). Oggi (mercoledì 8 giugno) “hanno deciso – spiega una breve nota della Fiom Cgil di Milano – di scendere in sciopero e organizzare un presidio ai cancelli contro l’arroganza dell’impresa, che si rifiuta di discutere soluzioni alternative alla chiusura del sito e ai licenziamenti”. Acquistato lo scorso anno dalla multinazionale General Electric, l’impianto è infatti interessato dall’annuncio unilaterale della nuova proprietà (del 16 maggio scorso) di procedere a 179 licenziamenti.

Una misura contrastata da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, che stanno appunto dando vita a una forte mobilitazione. Che finora, però, non ha portato frutti: nell’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico, tenutosi il 31 maggio scorso, la General Electric ha confermato la richiesta degli esuberi. Per i sindacati è essenziale ritirare i licenziamenti e iniziare a ragionare su un piano di rilancio dell’impianto, ma i margini della trattativa sembrano stretti. La Fiom Cgil, in particolare, contesta “l’atteggiamento arrogante dell’azienda – ha detto il segretario nazionale Rosario Rappa commentando lo scorso incontro – che continua a ritenere la procedura di mobilità l’unica strada percorribile, nonostante anche il ministero abbia ribadito la non tollerabilità di questa posizione”.