Malgrado l'aggiudicazione della gara da 90 milioni per la produzione di 150 treni regionali e ad alta velocità, lo stabilimento Alstom-General Electric di Sesto San Giovanni, che nelle intenzioni della nuova proprietà francese dovrebbe avere la mission di service, rischia di perdere le sue produzioni storiche e numerosi posti di lavoro. “Per noi si tratta di un'occasione importante, dove il lavoro c'è, ma la Lombardia rischia di non vederlo nemmeno col binocolo”, afferma Mirco Rota, segretario della Fiom regionale.

“Il lavoro non si crea con annunci ed espedienti fantasiosi. Se quello che c'è non si ferma nei nostri territori, dove abbiamo competenze e professionalità, possiamo agevolare quanto vogliamo l'assunzione di residenti di Varese, piuttosto che di Mantova, ma il risultato non cambia: non riusciamo a difendere le nostre produzioni e i nostri occupati”, ribadisce il sindacato delle tute blu Cgil.

“Il tema del lavoro in Lombardia, si sa, per noi rappresenta un punto centrale. Ma bisogna affrontarlo in modo diverso. La multinazionale francese ha ottenuto un'importante commessa, ma non ha ancora deciso se i treni verranno realizzati negli stabilimenti italiani, tra cui quello di Sesto San Giovanni, in cui hanno dichiarato esuberi. Occorre affrontare un ragionamento complessivo: il punto non è se favorire i residenti, controllando la carta d'identità dei lavoratori stessi, ma se il lavoro si crea e non si sviluppa nei nostri stabilimenti e non all'estero, come può essere in questa situazione, anzi si prospettano trasferimenti forzati, allora non si agevola praticamente nessuno. Come Fiom chiediamo, non solo all'assessore Sorte, che si è speso in questi mesi rispetto alla vicenda Alstom, ma in particolar modo alla giunta regionale e al governatore Maroni, oltre che al Comune di Sesto, di porre al centro di un tavolo di lavoro la delicata questione, individuando insieme alla multinazionale le forme in cui si possono realizzare questi obiettivi”, sostiene ancora Rota.

“Se il lavoro non arriva in questi stabilimenti non c'è agevolazione che tenga, né per aiutare i lavoratori residenti in Lombardia, né per quelli che lavorano qui e hanno residenza in altro luogo. Per queste e per altre ragioni, il coordinamento nazionale Alstom di Fim, Fiom e Uilm ha proclamato otto ore di sciopero. La mobilitazione sindacale interesserà gli stabilimenti di Sesto San Giovanni e Lecco, che si fermeranno il 5 settembre”, conclude il dirigente sindacale.