Ritiro dei 2.998 licenziamenti, ammortizzatori strutturali di settore e accordo ponte per consentire un futuro all’azienda mediante la riforma del settore centrata su delocalizzazioni, gare al massimo ribasso e clausole sociali. Sono queste le richieste che i sindacati presentano al governo nell’incontro di oggi (mercoledì 13 aprile) a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, per risolvere la lunga vertenza di Almaviva Contact, il colosso dei call center che alla metà di marzo ha annunciato i 3 mila esuberi su Palermo (dove ne sono previsti ben 1.670), Napoli e Roma. In concomitanza con l’incontro, i sindacati hanno anche indetto per oggi lo sciopero generale nazionale, mentre a Palermo ci sarà un presidio davanti alla Prefettura.

Nella serata di ieri (martedì 12 aprile), intanto, a Palermo si è tenuta la veglia-catena umana organizzata da sindacati e lavoratori. Oltre mille persone sono scese in strada, ognuna con in mano un piccolo lumino rosso, per un corteo che, partito dalla sede della società (in via Cordova), ha attraversato il centro cittadino per concludersi in piazza Unità d’Italia. I lavoratori hanno incassato la solidarietà dei commercianti (che hanno esposto il cartello: "Questo esercizio commerciale è solidale con i lavoratori Almaviva. #siamotuttiAlmaviva”) e dei portuali. La manifestazione è stata anche seguita in diretta dalla troupe della trasmissione di Rai Tre Ballarò, mentre numerosi striscioni di sostegno alla vertenza sono apparsi in numerosi punti della città.