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Partono le assemblee nelle sedi di Almaviva di Palermo, per informare i lavoratori dopo la riunione di ieri (20 marzo) al Mise. Oggi è toccato ai lavoratori della sede di via Mercellini, alla fine dei turni di lavorio, domani (22 aprile) le assemblee si terranno in via Cordova. “Il clima è molto teso – dichiarano il segretario Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso - i lavoratori sono assai preoccupati perché per l'ennesima volta non si sentono rassicurati dalle notizie che arrivano dal Mise. La prospettiva di guadagnare meno di 300 euro al mese, nei casi di part-time, che sono i più diffusi, e di non avere più accesso al bonus Renzi di 80 euro, con stipendi che finirebbero molto al di sotto degli 8mila euro, non piace a nessuno".
"C'è bisogno di affrontare il problema in maniera strutturale - aggiungono Campo e Rosso - Fino a oggi sono state esaminate soluzioni tampone, utili solo per i prossimi sei mesi. Applicare i contratti di solidarietà a Roma e Palermo, in percentuale massima, e anche a Napoli, significa certificare gli esuberi sulle sedi dove sono state avviate le procedure di mobilità. Il governo deve assolutamente con chiarezza non solo riconoscere il comparto come settore industriale, ma stabilire fondi certi per lo sviluppo e la formazione e specificare ai committenti che non si possono appaltare commesse al di sotto dei contratti di lavoro. A oggi tutto questo esiste se non nelle pieghe delle dichiarazioni e degli annunci ma pochi sono i fatti”.
“D'altra parte – aggiungono Campo e Rosso - non si può continuare a considerare gli appalti come una sommatoria di commesse, l'azienda deve essere un'entità unica, deve passare l'idea che la solidarietà vada spalmata, nel segno della solidarietà tra i centri. Le sedi interessate ai licenziamenti devono lavorare come le altre, Almaviva deve spostare attività virtuosa anche sulle sedi colpite dalla procedura di mobilità”. .
Secondo la Cgil e la Slc, la riunione di ieri non ha prodotto la mediazione sperata. “Non vediamo al momento nessuna certezza che la vertenza possa chiudersi velocemente e in modo positivo – proseguono Campo e Rosso - Per noi è importante costruire i presupposti per dare certezza occupazionale ai lavoratori palermitani e confrontarci con una azienda interessata a investire sul serio sul territorio palermitano. Di tutto questo vorremmo parlare al più presto con la Regione e il Comune, nell'ottica di una visione e industriale e di sviluppo per la Sicilia".
"Almaviva è un'azienda importante - insistono i due segretari palermitani - che non possiamo perdere. Non vorremmo che si ripeta il dramma della Fiat, soprattutto alla luce della digitalizzazione del Paese e di una prospettiva futura che riguarda un'industria che può essere considerata solo in crescita”. “Per questo – concludono Enzo Campo e Maurizio Rosso - siamo in attesa di conoscere le mosse del governo, che ha dichiarato di voler strutturare un fondo specifico per il settore dei call center, riconosciuto come non marginale. E' l'unico tavolo di settore che il governo ha in corso, finalmente si è capito che si tratta di un settore serio. Chiediamo quindi segnali certi. Fino ad ora assistiamo al fatto che Palermo ottiene le commesse meno virtuose. Perché? C'è un disegno per chiudere o ridimensionare la sede di Palermo?”.