Tavolo nazionale per la vertenza Almaviva. Lo ha chiesto oggi (11/12) il segretario Slc Cgil Palermo, Maurizio Rosso, all’incontro in Prefettura ottenuto in occasione dello sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil per contrastare il piano di esuberi annunciato  dall’azienda, che taglierebbe nella sede di Palermo circa 2 mila unità su 3.400 operatori in totale tra lavoratori a tempo indeterminato, al 70 per cento in part-time, e Lap. Tutto il personale, va ricordato, da quattro anni va avanti con gli ammortizzatori sociali. “Almaviva tra Palermo e Catania conta 6 mila addetti. Bisogna trovare subito un percorso condiviso per riportare la vertenza a un tavolo nazionale”, ha detto Rosso. 

La protesta non si ferma, sono stati circa 2 mila i partecipanti, al presidio in via Cavour, mentre sul posto sono arrivati anche il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alle Attività produttive Giovanna Marano. I sindacati hanno denunciato la totale assenza del governo regionale dalla vertenza.  “Almaviva rappresenta il settore dei servizi del futuro, potrebbe essere il volano dello sviluppo in Sicilia con una politica industriale che contempli l’applicazione della normativa già esistente come il 24 bis e le clausole sui cambi di appalto, oltre ai percorsi di riqualificazione del personale. Una follia, perdere quest’opportunitá”, ha aggiunto Rosso.

“Condanniamo la scelta unilaterale dell’azienda che danneggia i lavoratori e sta condannando il sito di Palermo a una lenta agonia – aggiunge Massimiliano Fiduccia, Slc Cgil Almaviva - Il governo regionale continua a essere assente rispetto ad altri governi regionali più attenti del governo Crocetta.  In Veneto, Puglia e Reggio Calabria i governi si sono dati da fare per risolvere le vertenze rispettivamente di Electrolux, Teleperformance Italia e InfoContact. Da noi tutto tace”.