“La Ovs Spa, la più grande catena di abbigliamento in Italia, con centinaia di punti vendita e migliaia di dipendenti, un colosso quotato in borsa, cade sui diritti, i diritti dei genitori lavoratori. Da mesi assistiamo a uno stillicidio di episodi in cui, in diversi negozi bolognesi, sono negati i diritti e possibilità di conciliare il lavoro con la cura dei figli”. A dirlo in una nota è Stefano Biosa della Filcams Cgil bolognese.
“Nella maggior parte dei casi – precisa il sindacalista – non siamo in presenza di formali violazioni contrattuali facilmente sanzionabili, bensì dell'utilizzo in termini vessatori delle lacune normative: turni disagiati al ritorno dalla maternità o dalla 'malattia bimbo'; negazione del part-time post marternità; obbligo di lavoro in tutte le domeniche e i festivi; negazione dei permessi retribuiti; forzato allungamento dei tempi per richiedere i congedi parentali”.
In alcuni frangenti, invece, prosegue Biosa, “si sfocia in veri e propri comportamenti persecutori volti a isolare il lavoratore dal gruppo e fargli 'scontare' la colpa di essere genitore, sui quali siamo dovuti intervenire in maniera formale. Si tratta di donne ma non solo, perché a scontrarsi con l'esigenza di flessibilità aziendale è il fatto stesso di esser genitori e di avere una vita oltre il posto e l'orario di lavoro”.