?Il sindacato non ha rotto le trattative perché trattative non ce n?erano. Il sindacato si è semplicemente rifiutato di firmare un documento costruito da altri con le caratteristiche del prendere o lasciare. E Prodi dimentica che il sindacato, così vituperato, sta gestendo la terza crisi di Alitalia negli ultimi sei anni: abbiamo già fatto accordi di ristrutturazione nel 2002 e nel 2004, quest?ultimo prometteva, a fronte di 4 mila esuberi, per il 2008 investimenti e ripresa?. A dirlo è il segretario generale della FiIt CgiI Fabrizio Solari, in un?intervista a Liberazione, parlando della vicenda Alitalia: ?La situazione ha molte cause. Alcune nostre, italiane; altre riguardano i mutamenti del trasporto aereo che stanno avvenendo nel mondo. Di sicuro non siamo stati veloci nell?adeguarci, ma sono anni che rivendichiamo un cambio di rotta. La situazione dell?Alitalia non è semplice, ma non siamo ancora nella fase in cui non c?è più la possibilità di salvarla?. Il segretario della Filt Cgil accusa soprattutto il governo: ?Non si può pensare che una questione come la privatizzazione di Alitalia, che non fa panettoni ma è un?infrastruttura fondamentale per il Paese, la decidano cinque signori al chiuso di un consiglio di amministrazione. Non è così, in tutti i paesi del mondo una cosa di questo tipo la decide la politica, il governo in primo luogo. Questo avviene anche in Italia, però chi lo fa non se ne assume la paternità. Lo fa fare in appalto a qualcun altro: è indecente?. Riguardo i rapporti con i francesi, per Solari ?noi siamo arrivati a questa trattativa con l?Alitalia in debito di ossigeno e con Air France forte. È chiaro che c?è uno squilibrio al tavolo. Io sono convinto che Alitalia per Air France è un affare. Perché il mercato aereo italiano è uno dei mercato europei con i tassi di crescita più alti, perchè l?investimento complessivo è significativo ma non enorme, e permetterebbe al gruppo franco-olandese di consolidare la propria leadership a livello europeo e mondiale?. Solari difende anche la ?controproposta? sindacale, rifiutata dalla cordata franco-olande, che prevedeva di far rientrare Az Servizi nel perimetro della compagnia, facendo partecipare Fintecna alla ricapitalizzazione di Alitalia: ?È stata presentata come un?ipotesi neostatalista, ma non lo è. Perché l?intervento di Fintecna sarebbe limitato nel tempo. Attualmente nella holding Air France-Klm il 15 per cento è posseduto dallo Stato francese. Nell?ipotesi sul tappeto, lo Stato italiano alla fine dell?operazione di vendita di Alitalia avrebbe una partecipazione nella holding del gruppo franco-olandese molto limitata, nell?ordine del 2 per cento. Noi diciamo adesso di fare un intervento nella Nuova Alitalia spa, non nella holding. Nella Nuova Alitalia Fintecna può conferire le azioni che ha e ricevere in cambio, poniamo, un 20 per cento delle azioni della Nuova Alitalia. A quel punto Fintecna partecipa all?aumento di capitale che lancia Air France, quindi rende disponibili per la Nuova Alitalia investimenti per 200-300 milioni che si sommano al miliardo che mette Air France. Nel 2010, alla conclusione del piano e se il piano avrà successo, è chiaro che Alitalia varrà di più di quanto vale oggi. Se a quel punto Fintecna esce, riceverà persino una remunerazione dell?investimento che ha fatto?.
Alitalia: Solari, governo è colpevole / Liberazione
21 settembre 2008 • 00:00