La direzione aziendale di Fca ha comunicato la cassa integrazione ordinaria per 4.069 lavoratori e lavoratrici (3.715 operai e 354 impiegati e quadri) dello stabilimento Alfa Romeo di Cassino a partire dal 25 ottobre prossimo e fino al 3 novembre. Aumenta di mese in mese l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in Fca: dal “polo del lusso” di Torino, Grugliasco, e Modena di Maserati al contratto di solidarietà per lo stabilimento di Melfi, alla cassa in scadenza per riorganizzazione di Pomigliano.

“L’effetto domino della riduzione dei volumi produttivi colpisce anche i lavoratori Alfa Romeo di Cassino. La riduzione dei volumi non solo colpisce i lavoratori in stabilimento, ma ipoteca negativamente il rientro in fabbrica dei giovani precari lasciati a casa precedentemente dall’azienda”. A dirlo in una nota sono Michele De Palma (segretario nazionale della Fiom e responsabile del settore automotive) e Donato Gatti (segretario generale delle tute blu Cgil di Frosinone e Latina).

Per i due sindacalisti, “è necessario che si apra un confronto con le istituzioni, sia a livello regionale che nazionale. Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, visto il ruolo strategico del settore dell'auto nel sistema industriale italiano, convochi un tavolo sull'automotive, anche in conseguenza dell'impatto sull'occupazione che hanno le scelte di Fca, delle scelte dell'Ue sulle emissioni e delle potenziali scelte protezionistiche di alcuni Paesi. Con la nomina in arrivo del numero uno per l’area Emea di Fca è fondamentale che il management apra a un confronto sugli investimenti e il futuro occupazionale degli stabilimenti”.