La prima preoccupazione sono gli ammortizzatori sociali che per 250 lavoratori scadranno il 31 dicembre. Ed è questo il tema dell’incontro che si svolgerà mercoledì 5 ottobre a Cagliari tra i sindacati dell'Alcoa di Portovesme con il presidente della Regione Sardegna Francesco Pagliaru. L’appuntamento è previsto alle ore 11, nella sala riunioni della Torre (in viale Trento). Il vertice sarà anche l’occasione per fare il punto sulla vertenza e discutere del futuro dei lavoratori dello stabilimento, di cui non si hanno più notizie dal summit del 13 settembre scorso al ministero dello Sviluppo economico.

La vertenza Alcoa inizia nell’autunno 2012 con la cessazione dell’impianto, che riguarda quasi 900 posti di lavoro (436 diretti e oltre 400 dell’indotto) e il destino dell’importante produzione di alluminio primario (derivante dalla lavorazione della bauxite). Il 22 agosto scorso la multinazionale americana annuncia di voler smantellare il sito industriale in via definitiva: una decisione avversata da governo e sindacati, con il ministero dello Sviluppo economico che chiede una proroga non inferiore ai 18 mesi. Intanto si tenta la vendita dell’impianto, ma la trattativa con la svizzera Glencore non va a buon fine, e parte la ricerca di nuovi acquirenti.

Per i lavoratori si annunciano tempi durissimi: 168 dipendenti perderanno l'assegno di cassa integrazione a dicembre, tutti gli altri nel 2017. I sindacati hanno la necessità di garantire un sostegno al reddito a circa 250 addetti (compresi quelli dell’indotto). Una parte verrà dai benefici previsti dal governo per le aree di crisi complessa (un assegno di 500 euro mensili per un anno), ma altrettanto robusto dovrà essere l’intervento della Regione Sardegna. Ed è proprio un piano d’azione su questo fronte quello che Fiom, Fim, Uilm e Usb si aspettano mercoledì 5 ottobre dal presidente Pigliaru.