È sciopero oggi alla Alcatel Lucent di Trieste dopo l'annuncio, arrivato come "un fulmine a ciel sereno" e "foriero di nuovi e gravi problemi occupazionali", della volontà di vendere il sito triestino alla multinazionale dell'elettronica statunitense Flextronics. Ipotesi comunicata alle organizzazioni sindacali nell'incontro di mercoledì 13 maggio al Mise dall'amministratore delegato di Alcatel Lucent Italia Roberto Loiola. I posti di lavoro in ballo sono circa 800.

"La Fiom esprime la sua netta contrarietà rispetto a questa scelta", scrive in una nota Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom-Cgil. "La Flextronics - ricorda la sindacalista - è stata infatti protagonista nel 2000 di due acquisizioni, la divisione hardware di Italdata e la Siemens dell'Aquila, entrambe dismesse dopo pochi anni".

Per la Fiom, alla luce dell'annuncio della fusione tra Alcatel Lucent e Nokia, è necessario che "l'azienda blocchi la cessione dello stabilimento a Flextronics, che ha come unico obiettivo quello di fare cassa attraverso la vendita di un'eccellenza che in questo momento fa grossi volumi di fatturato".

"Il Governo deve immediatamente convocare i vertici della multinazionale finlandese per fare chiarezza sul futuro del nuovo gruppo in Italia", conclude Turi. Già da oggi, intanto, scatta uno sciopero per reparti con presidio all'ingresso dello stabilimento. Attesi anche i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm per il comparto delle telecomunicazioni.