“Sono indispensabili forti azioni congiunte delle imprese ferroviarie, svolte in collaborazione con il ministero degli Interni, che producano soluzioni alle violenze gratuite per futili motivi, con ritmi quotidiani, perpetuate verso lavoratori, troppo spesso lasciati soli in ambienti di lavoro saturi di aggressività”. A dirlo sono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Taf, Fast Mobilità e Orsa Ferrovie a seguito dell'aggressione a un capotreno, avvenuta sabato 15 luglio durante il servizio nella stazione di Porto Torres, spiegando che “è necessario rafforzare la sorveglianza e la prevenzione nelle aree ferroviarie, su tutti i convogli e comunque sull’intero trasporto pubblico".

Le aziende che gestiscono i servizi, sottolineano le organizzazioni sindacali dei trasporti, hanno “il dovere e il compito di tutelare tutte le attività di verifica e di accertamento.  La quasi totalità delle aggressioni è connessa al controllo dei biglietti, e anche le pessime condizioni in cui circola il materiale, i disservizi e la scarsità dei posti offerti contribuiscono all’aumento di aggressività dei viaggiatori che riversano il proprio disagio sui lavoratori, specie durante i controlli”.

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Taf, Fast Mobilità e Orsa Ferrovie promettono di attivarsi “per sollecitare maggiori interventi, adottare proposte sindacali giudicate utili alla tutela dei lavoratori, come la ripresa degli incontri territoriali con le imprese ferroviarie, la protezione aziendale e le Prefetture, istituiti a seguito del grave episodio di Milano Villapizzone dove un capotreno fu aggredito con un machete”.