In piazza per dire "basta" a una situazione insostenibile per un lavoro così importante. Protestano oggi, 29 novembre, gli agenti di polizia penitenziaria. Protestano contro le gravi carenze di personale, le strutture fatiscenti e insalubri, i turni massacranti, i mezzi obsoleti e datati, le aggressioni al personale sempre più numerose. La mobilitazione, proclamata da Funzione pubblica Cgil e Uil Pa Polizia penitenziaria, è a Roma, davanti al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, per rivendicare "l'urgenza di interventi concreti, ormai non più rinviabili, per migliorare le condizioni lavorative del personale di Polizia penitenziaria".

La crisi che investe da anni il sistema penitenziario, continuano i sindacati, "non è mai stata affrontata dai governi in modo adeguato. La gestione delle emergenze all'interno e all'esterno degli istituti penitenziari non è mai stata accompagnata da concreti progetti di riforma adeguatamente finanziati. Si sono continuati a susseguire, infatti, tagli di spesa e degli organici a fronte dell'apertura di nuovi istituti e all'attribuzione di nuove funzioni al personale". Parallelamente, proseguono Fp Cgil e UilPa, mentre “tutto il comparto sicurezza beneficiava di risorse economiche aggiuntive e assunzioni straordinarie o anticipate, nulla è stato prospettato per le tante lavoratrici e i tanti lavoratori della polizia penitenziaria, a cui si aggiunge anche il contratto fermo dal 2009".

A tutto questo, sottolineano le sigle sindacali, si devono aggiungere “le difficoltà ingenerate dalle modalità attuative della vigilanza dinamica, concretizzate nel tempo solo con l'apertura delle celle, venendo così meno il fine rieducativo del progetto. Il disinteressamento dell'amministrazione rispetto ai casi di stress lavorativo e i continui distacchi del personale presso gli uffici amministrativi che aggravano sempre di più le carenze di organico, mentre i concorsi degli agenti sono ancora sospesi".

Per tutte queste ragioni Fp Cgil e Uil Pa hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale e indetto la giornata di protesta davanti al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, per rivendicare “ancora una volta la costruzione di progetti condivisi e interventi concreti per migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza per le tante lavoratrici e per i tanti lavoratori del Corpo della polizia penitenziaria, all'interno e all'esterno degli istituti di detenzione".

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