Il capitolo Cevital degli stabilimenti Aferpi (ex Lucchini) di Piombino è alle pagine finali. Martedì 6 febbraio, il ministero dello Sviluppo economico ha inviato la diffida al collegio sindacale di Aferpi per la convocazione dell'assemblea che dovrà essere tenuta entro 15 giorni, "in quanto, a un mese di distanza dalla prima richiesta formale, quella assemblea deve esprimersi e assumersi la responsabilità sullo stato di insolvenza di Aferpi". Ne danno notizia i sindacati Fim, Fiom e Uilm di Piombino che il 6 hanno incontrato, presso il Mise, il ministro Calenda, la viceministra Bellanova, il commissario Nardi, il presidente della Regione Toscana Rossi e il sindaco di Piombino Giuliani. Durante il vertice sulla vertenza Aferpi, Calenda ha annunciato che, trascorso questo termine, presenterà le due istanze di insolvenza per il gruppo algerino Cevital e di amministrazione straordinaria per Aferpi.

I sindacati ricordano che i tempi previsti per queste due istanze sono: "immediato per l'amministrazione straordinaria, e un mese dalla presentazione della richiesta per l'insolvenza. Una procedura, questa - spiegano -, al riparo anche da eventuali tentativi di ricapitalizzazione in quanto, come dichiarato dal ministro, Aferpi rischia di non partecipare alla gara avviata dalle Ferrovie dello Stato, con un grave rischio di perdita del patrimonio aziendale".

"Il ministro, infine - proseguono i metalmeccanici -, ha annunciato di aver ricevuto questa settimana una lettera di Cevital in cui l'imprenditore ha dichiarato di voler incontrare Jindal per ricercare un accordo tra le parti. Se tale accordo fosse confermato da un atto formale, il ministro sarebbe in condizione di fermare la procedura e riconvocare le parti per valutare insieme come procedere".

Ricordiamo che  negli ultimi mesi ci sono stati forti ed evidenti segnali di interessamento del gruppo Jindal South West e degli inglesi di British Steel, interlocutori giudicati affidabili e potenzialmente intenzionati a una concreta operazione di rilancio del sito, mediante il riavvio dell’altoforno e l’affiancamento di un laminatoio ai tre impianti già esistenti. Ma la trattativa tra Cevital e Jsw si è finora arenata per problemi di prezzo.

Su richiesta dei sindacati. il ministro si è impegnato a riconvocare il tavolo entro una settimana, dieci giorni.

Fim, Fiom e Uilm, "con tutte le cautele del caso dettate dalla complessità della procedura, esprimono un giudizio positivo in quanto non solo sono state confermate le anticipazioni del precedente incontro ma registrano quell'accelerazione richiesta che tende a delineare un quadro di prospettive che, sia nel caso del commissariamento che della cessione dello stabilimento, portano a una discontinuità e aprono alla possibilità di tornare a produrre acciaio", concludono i metalmeccanici.