Contratti di solidarietà difensiva al posto di esuberi e cassa integrazione, come i lavoratori chiedevano dall’inizio della vertenza. È questo il contenuto dell’accordo tra Telecom e sindacati, trovato dopo una lunghissima trattativa nella notte di oggi (martedì 12 giugno), per la gestione dei 4.500 esuberi annunciati dall'azienda il 16 maggio scorso. Il gruppo telefonico ha accettato la proposta di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni di utilizzare, al posto della cassa integrazione straordinaria, i contratti di solidarietà difensiva per 29.736 dipendenti.

"Un accordo positivo, che scongiura licenziamenti e consegna il diritto di contrattazione di secondo livello. Ora la parola passa ai lavoratori". Questo il primo commento del segretario Slc Cgil Marco Del Cimmuto. L'intesa prevede anche l'utilizzo dei prepensionamenti volontari (art. 4 della legge Fornero), per i quali Telecom avrebbe già accantonato e messo in bilancio 700 milioni di euro. Per il 2018 possono essere prepensionati i lavoratori che avevano presentato istanza con l'accordo sottoscritto nel 2015, mentre nel 2019 quelli che maturano il diritto alla pensione entro il 31 maggio 2024. Nel 2020, infine, i prepensionamenti sono previsti per chi andrebbe a riposo entro il 31 dicembre 2025.

Novità anche sull’integrativo, che l’azienda aveva disdettato in favore di un regolamento unilaterale. Telecom si è detta disponibile, a partire da settembre, ad aprire la trattativa per la contrattazione di secondo livello. Adesso l'accordo sarà sottoposto alla consultazione dei lavoratori.