Accordo all'alba di stamani, dopo 17 ore di trattativa, sulla vertenza Almaviva al ministero dello Sviluppo Economico. Lo annuncia in un tweet il viceministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova che scrive: "lo avevo detto dalla prima trattativa che non avremmo lasciato sole 3000 persone. Salvi i posti di lavoro. Accordo siglato".

Stop ai licenziamenti, ammortizzatori sociali per 18 mesi con riduzione progressiva della solidarietà. Verifica mensile della situazione produttiva ed occupazionale dell’azienda in sede istituzionale. Sono questi i punti principali dell’accordo secondo quanto riporta una nota di Almaviva Contact che sottolinea "l’impegno decisivo del Governo per l’intesa". "Una sfida condivisa con Governo e sindacati per riportare lavoro e produttività nelle sedi di Roma, Napoli e Palermo", scrive ancora l’azienda.

Un risultato frutto anche della mobilitazione e dell'impegno dei sindacati, come sottolinea la Cgil in un tweet: "Mesi duri di manifestazioni, incontri, proteste. Un risultato importante per dire che insieme si può!".

L'accordo diventerà efficace dopo lo scioglimento della riserva in seguito alle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori. Nel merito, prevede la revoca dei licenziamenti e un periodo di 18 mesi di ammortizzatori sociali, necessario a dare respiro all'azienda e ai lavoratori in attesa che le operazioni di consolidamento del mercato dei customer care. Da tempo, infatti, è aperto un tavolo tecnico sui call center al ministero che ha come obiettivi, tra gli altri, l'applicazione l'art.24 bis per il diritto di scelta del cittadino sul luogo di risposta delle telefonate e un ragionamento complessivo sugli ammortizzatori sociali per il settore.

“Il periodo di 18 mesi è suddiviso nei primi 6 mesi di contratto di solidarietà per i siti di Roma, Napoli e Palermo, con percentuali massime che ricalcano quelle dell'accordo attualmente in essere”, spiega il segretario generale di Slc Cgil Massimo Cestaro: “I successivi 12 mesi invece saranno coperti da Cassa integrazione straordinaria, anch'essa insistente sugli stessi siti ma con una percentuale che calerà trimestralmente. Si tratta quindi di una soluzione positiva – prosegue il sindacalista – sia perché fa ritirare all'azienda i 3.000 licenziamenti dichiarati e ormai imminenti, sia perché definisce un percorso con il quale si restringe il perimetro degli esuberi su cui è tarato l'ammortizzatore sociale nel corso della stessa cigs. Un ringraziamento particolare – conclude la nota – va rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori e le Rsu di Almaviva: senza la mobilitazione e la determinazione dei quali questa vertenza non avrebbe avuto lo stesso risalto e, probabilmente, lo stesso risultato”.

“L’accordo su Almaviva è importante perché da un lato scongiura i licenziamenti, garantendo la tenuta occupazionale nelle sedi di Palermo e Catania, dall'altro obbliga il governo nazionale a dare risposte tangibili e chiare, nei tavoli di settore, in materia di regolamentazione di questo comparto e sull’applicazione delle leggi che contrastano la pratica della delocalizzazione delle attività”. Lo dicono in una nota congiunta Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia e Davide Foti coordinatore regionale Slc Cgil Sicilia. I due sindacalisti richiamano gli impegni assunti dalla Regione sull'attivazione di politiche attive del lavoro per la formazione e la riqualificazione del personale. “Il nostro auspicio – affermano – è che la Regione risponda ora in maniera seria e fattiva. Da parte nostra l’impegno prosegue con l’obiettivo di dare al lavoro la giusta dignità attraverso retribuzioni dignitose, eliminando quelle condizioni che hanno fatto di Almaviva uno degli esempi delle svalorizzazione del lavoro in atto nel Paese”.