Le segreterie territoriali di Fillea, Filca e Feneal di Parma, unitamente ai lavoratori rimasti in forza e alla Rsu di Abc costruzioni, esprimono "piena solidarietà ai compagni e colleghi che hanno ricevuto il mese scorso la lettera di licenziamento. Tale atto unilaterale è stato compiuto dalla direzione aziendale nel giorno in cui i lavoratori erano in sciopero davanti alla prefettura di La Spezia, a difesa del  proprio posto di lavoro e per richiedere il ritiro dei licenziamenti annunciati. Un fatto di gravità inaudita, che dimezza l’organico operaio in forza all’azienda, pregiudicando il proseguimento della stessa, che infatti, tramite l’attivazione della  procedura ex articolo 47, verrà incorporata per coloro che sono rimasti in organico".

Il sindacato è al fianco di tutti i lavoratori che hanno deciso d’impugnare i provvedimenti di licenziamento per evidenti profili d'illegittimità, e ricorda alle istituzioni locali, che con la scomparsa di Abc costruzioni, viene inferto un duro colpo al già sofferente e delicato equilibrio del tessuto industriale e occupazionale dei territori della Lunigiana, Val di Magra e Valle del Taro. "Quello che è accaduto in Abc, è l’anteprima di quanto avverrà di qui a breve a gran parte dei lavoratori che operano nelle aziende di costruzione e progettazione delle concessionarie autostradali, ovvero un inaccettabile drastico svuotamento della forza lavoro attraverso la riduzione degli organici, e un sempre più massiccio ricorso allo strumento del subappalto, anche per lavorazioni minori”, ricordano i confederali.

"Una lucida strategia messa in atto dalle aziende del comparto, che tende all’uso dei lavoratori come strumento di pressione contro il governo, ricattando tutti attraverso il licenziamento di 73 persone su un organico di 145". Per queste ragioni, sigle di categoria, Rsu e lavoratori hanno aderito oggi allo sciopero nazionale di 8 ore del comparto delle costruzioni e progettazioni delle concessionarie autostradali, partecipando al presidio che si è tenuto presso l’uscita dell’autostrada A1 al casello di Parma-Centro.

I sindacati unitari chiedono ai vertici del gruppo di "rivedere completamente le proprie scelte e di attivarsi fattivamente per la difesa di un settore strategico per il Paese, mantenendo anche gli impegni presi sulle internalizzazioni, al fine di consentire alle concessionarie l’esecuzione e la gestione diretta dei lavori di manutenzione e progettazione. Non si può difendere una falsa liberalizzazione del mercato, che ha invece come unico effetto la precarizzazione dei rapporti di lavoro, la destrutturazione delle imprese. Al contrario, evitare ciò renderebbe più stabile il futuro del comparto, proteggendolo anche da infiltrazioni criminali e migliorando la qualità delle opere".