“L’apertura della procedura di mobilità per 120 lavoratori avanzata da Scm Fonderie apre una ferita nel nostro territorio e crea una situazione pesantissima per quei lavoratori che solo da poco si erano lasciati alle spalle anni di contratti di solidarietà”. A dirlo sono la Rsu e Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil di Rimini: “A dispetto degli intenti comunicati verbalmente, l’atto formale col quale si denunciano gli esuberi pone tutta una serie di veti sulle possibili contromisure da intraprendere e limita a una incentivazione all’uscita il percorso”. Per i sindacati questo è insufficiente: “Se dovesse essere confermata la chiusura dell’attività fusoria, dovranno essere ricercate soluzioni per trasferire parte delle attività al sito di Villa Verucchio e poste in essere strumenti che diano sostegno ai lavoratori. L’impegno alla ricollocazione, alla formazione, ovvero a tutte quelle forme di salvaguardia dei posti di lavoro deve essere massimo. In questo sarà necessario il confronto con tutti i livelli istituzionali a partire da quelli locali, ai quali sin da subito chiediamo un incontro”.